Lo zio Ted


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...il sole che sorge la mattina, gli occhi nocciola come un po' a mandorla come quelli del cerbiatto e quelle mani d'artista che uguale alla zia morta da adolescente sapeva dipingere e qualsiasi cosa con un tocco di pennello sapeva tramutare nella cosa più bella e stupefacente del creato, per il piccolo Simone invece era uguale al Papa piccolo selvaggio come un indiano d'America in sella al suo destriero, il piccolo Simone pur di cavalcare saltava in groppa anche al povero cane Red che poveretto era costretto a scappare a gambe levate ogni volta che il piccolo Simone gli si avvicinava e ci credo con tutte quelle frecce di plastica che gli tirava convinto di cacciare i bufali nelle praterie; ma d'altra parte sono solo bambini e da che mondo e mondo si sa che i bambini hanno bisogno di giocare per vivere e crescere bene sereni e felici.
Dalla stazione al castello non passò che tre quarti d'ora prima che Papà Bill fermò la macchina dicendo: Siamo arrivati e prima che il piccolo Simone non saltò giù dal finestrino della vettura dicendo: Non vedo l'ora di avere la patente cosi posso saltare su e giù dai finestrini quanto voglio ... [segue »]
Composto mercoledì 7 agosto 2013

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    Riferimento:
    Emanuele Locatelli Scrittore Libro Lo zio Ted racconto poesie 2010.
    Dedica:
    Un lode alla ricerca dell'amore, un racconto adatto a tutte le età.

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