L'onore e il rispetto
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...mostrare e proprio lì dove la zia ha costruito la casa. Io mi sono voltata dove segnava con l'indice e cercavo di guardare con i suoi occhi ma vedevo una casa che non era l'ombra di ciò che era stato prima e tacevo per rispetto. "La casa era più grande, devi capire che eravamo tanti. Quattordici figli. Sette maschi e sette femmine. Io annuì di nuovo e domandai perché non c'era più niente. Nonno aveva il viso più serio e mi rispose che le bombe della seconda guerra mondiale avevano demolito tutto ma avevano lasciato in piedi il fienile. Una torre di due piani ormai inabitabile, la piccola quercia e un'altra cosa. Mi sorrise e mi schiacciò l'occhio. Un attimo di silenzio mentre una leggera brezza mi accarezzava e continuò il discorso: vedi questa quercia? È come te. È secolare forte, giovane e ha radici robuste. I suoi rami sono come braccia aperte verso la vita e fanno foglie verdi. Anche tu sei un'italiana originale. Discendi da antichissime famiglie patrizie romane sia da parte di padre e di madre. Non gli feci ulteriori domande. Sorrisi compiaciuta. Mi disse di seguirlo e mi mostrò un'altra cosa che non avevo mai visto ... [segue »]
Composto giovedì 7 novembre 2013
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