Partenze d'infanzia
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...In parte è vero, ma è vero anche che dai finestrini di quei vagoni ho visto per la prima volta un mondo che non era quello solito di "via Duca della Vittoria": montagne innevate, pianure sterminate, buoi arare campi, pastori e greggi scendere al mare. Da quei finestrini ho vissuto la quiete delle piazze semibuie e deserte, ho palpato il calore di un camino fumante nella notte gelida, da quei finestrini per la prima volta mi sono sentito importante alla vista di tanti automezzi che fermi al di la delle sbarre aspettavano il nostro passaggio. Da quei finestrini per la prima volta ho visto l'alba.
Se non ne avessi vissuto tutta una metamorfosi, oggi stenterei a credere di essere su di un treno mentre con un pronostico di appena due ore e cinquanta minuti percorro la tratta Roma-Milano. I classici sobbalzi che si avvertivano al contatto delle ruote con le giunzioni dei binari sono solo un ricordo, e quel frastuono simile ad un'esplosione, provocato dalla miriade di scambi che all'ingresso di ogni stazione svegliava di soprassalto il passeggero che si era appena appisolato, ora si percepisce solo come un leggero e ovattato fruscio per nulla fastidioso. Un display in fondo ... [segue »]
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