Un ragazzo calabrese

Capitolo: La mia Calabria.

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...io" dovevo pur darmi un contegno.
Quelle labbra carnose si mossero ancora lentamente, "anche se non riuscivo a sentire" dal movimento si capiva benissimo che sussurravano; – scendi giù in strada! Le feci capire di si annuendo. Si girò di scatto e cominciò a scendere veloce le scale, sentivo il ticchettio dei suoi passi sui gradini. Fu un attimo e apparve sulla soglia del portone. Mi ritrovai in strada senza accorgermi di essere sceso quella rampa di scale. Era li. Di fronte a me. I suoi occhi celesti spiccavano sulla pelle del viso roseo e fresco dei suoi "forse" sedici anni. Indossava un vestitino molto scollato di stoffa leggera a fiorellini, quasi trasparente. S'intravedeva il bel seno turgido e umido di sudore. La trasparenza della stoffa non faceva notare la presenza di reggiseno. Con il suo abito in alcuni punti appiccicato al corpo umido dal sudore, sentivo il profumo provocante della sua giovane femminilità.
- "Che cosa fai sulle scale, aspetti qualcuno?" - Disse sussurrando
- "No, nessuno, ero stufo di stare in casa e allora.... Io" risposi vagamente.
Rincalzò sorridendo un po' come se avesse timore di darmi noia.
- "Stavi forse aspettando la tua ragazza? –"
- "Che ragazza. Non ... [segue »]
Composto sabato 17 dicembre 2016

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