Lettera a un amico
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...mio scarso etto di peso dovevo nascere per non so bene quale ragione, per adempiere a un compito che sto cercando di scoprire... ho scelto di vivere... credo di averlo fatto bene, ricevendo una buona educazione, facendo sempre la brava bambina, la brava figlia, la brava studentessa, la brava amica... ma fare del bene non ti rende speciale, non ti rende diverso, non ti rende un eroe, anzi... per molti sei un idiota... fare la brava non mi ha tenuto alla larga dai dolori, dalle ombre del confronto con gli altri e con la vita... anzi... ho sempre sentito di più degli altri... ne ho sempre prese più degli altri... li vedevo dall'alto della mia finestra che dà sulla piazza... li vedevo fare gli scemi, divertirsi... mentre io ero sola a pensare... a come avrei fatto ad affrontare le mie paure, a cosa avrei fatto da grande, al perché certe ragazze gelose di me andassero a sparare balle sul mio conto, al come fare per aiutare un amico, al come dimenticare certe cose, al perché proprio a me, al perché traslocare e dover lasciare gli amici, al mio giocare da sola, al mio subire, al rapporto con i miei genitori,... [segue »]
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