Lettera a un amico
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...al mio silenzio... ciononostante il ricordo della mia infanzia di bambina allegra è tuttora il più bello e splendente che ho... beata infanzia, beata ignoranza... perché non ero consapevole né cosciente di cosa vuol dire vivere... affrontare quello che c'è là fuori, al di là delle mura domestiche, al di là del piccolo e bello mondo di casa tua... cominciai a imparare lentamente... a imparare dal dolore... a farmi strada in quel labirinto... in quest'enigma che è la vita... chiedendomi sempre il perché di ogni cosa, anche se a volte non ottenevo risposta, a volte non sempre si trovano le risposte, o perlomeno quelle che si cercano... si trovano risposte che per il momento vanno bene, ma che a un certo punto non bastano più... perché dentro nasce qualcosa... dentro tutto si sconvolge... si perde la bussola... si distruggono le certezze... rimane solo la sfiducia, l'amarezza... un vuoto incolmabile... e il buio.
Passavano gli anni... l'adolescenza andava avanti... non ho mai dato molta importanza né ho sperimentato quella che nell'immaginario collettivo è l'adolescenza... non sono mai stata il prototipo dell'adolescente ribelle, fuori di testa, arrogante, in lotta contro tutti, con se stesso e con il suo corpo, l'adolescente che non ... [segue »]
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