Lettera a un amico
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...si piace, che vuole omologarsi al gruppo, che fa certe cose perché le fanno gli altri... io sono sempre stata me... strana, diversa, introversa ma me... e non significa meglio degli altri... questo no... non ho mai pensato di essere migliore di nessuno... non son mai stata invidiosa di nessuno... forse lo sono stati gli altri... sono stata me con i suoi pro e contro e senza lamentele... forse con il difetto di mettersi sempre nei panni degli altri, di pensare a come si sente questo/a in questa situazione, di "sentire" le persone... forse è stata proprio la mia capacità empatica a rovinarmi... forse ho sempre pensato più agli altri che a me stessa... e spesso tendo a giudicarmi troppo duramente, a umiliarmi... mi voglio poco bene... ma è questo è venuto dopo... dopo il crollo delle illusioni... quando mi sono persa, non sapevo più chi ero... dopo la consapevolezza di tante cose... dopo la delusione... dopo che la certezza di contare qualcosa per qualcuno è crollata... dopo che distrutta e sommersa dalle lacrime cercavo conforto nella musica, isolandomi da tutti, dai miei amici o perlomeno da quelle poche persone che così definivo ma che ora come ora si stanno ... [segue »]
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