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...fu ancora più facile, poiché lo trovò sprofondato su una staccionata senza avere ancora determinato da che parte nascondersi. Alla fine riuscì a trovare un po' tutti: il talento seduto nell'erba fresca, l'angoscia in una taverna buia, la menzogna dietro l'arcobaleno e infine l'oblio che si era già scordato che stava giocando a nascondino.
Solo l'amore non riusciva a scorgerlo da nessuna parte. La pazzia cercò dietro ogni albero, dietro ogni pietra, sulla cima delle montagne e in qual tempo stava per darsi per vinta diede un occhiatina dove stava il cespuglio di rose e iniziò a muoverne i rami. Quando, all'improvviso, si sentì un urlo di dolore: le spine avevano ferito gli occhi dell'amore.
La pazzia non riusciva più a comprendere cosa fare per discolparsi; e implorando Dio piangendo gli chiese perdono. Alla fine gli promise che sarebbe diventata la sua devota guida. Da allora, da quando per la prima volta si inizio il gioco a nascondino sulla terra, l'amore è cieco e la pazzia sempre l'accompagnò...
Composto sabato 1 gennaio 2005
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