Io resto a casa e scrivo
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...non lo so. Sto cercando di scoprirlo, come sto cercando di scoprire chi sono, qual è la mia strada e il mio futuro. Il mio passato lo conosco molto bene, ho più scheletri nell'armadio io che un cimitero comunale. Ora potete ridere. Ora vi chiederete anche come ne sono uscito immagino, ok ve lo dico. Mi sono ricoverato in una clinica, un ottima clinica devo dire, perché lì dentro sono rinato, nel vero senso della parola, anche perché ci ho compiuto 33 anni, proprio come Cristo. Lo ricordo bene, era una domenica, fatalità, e questo fu il primo segno che mi mise in dubbio, che mi fece pensare che qualcosa stava cambiando. Stavo bene, ormai erano passati 66 giorni e oltre al compleanno lì dentro ci avevo festeggiato Natale e Capodanno, un'altra rima, odio le rime, voi? Non rispondete. Non è importante. Continuiamo, dicevo che mi sorse un dubbio, più che un dubbio, che ritenni un segno. Perché come vi ho detto avevo compiuto 33 anni, stavo divinamente, ed era domenica. Inoltre ero il punto di riferimento del mio reparto, tutti i pazienti, ma chiamiamoli compagni di viaggio, venivano da me se avevano un problema e il più delle volte ... [segue »]
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