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Cari Dottori, Infermieri, Operatori Sanitari, chi vi scrive è un ragazzo nato nel 2202, mi chiamo Fabio, della 5° c, ho 18 anni e vivo in una delle città più belle d'Italia.
Quest'anno ricorrono i 200 anni da quel dramma che vi ha celebrato santi, martiri, ma più di tutto, uomini, grandi uomini, esseri umani dal cuore profondo, dall'animo grande, guidati da una passione che ha reso orgogliosa una Nazione che si è stretta attorno a voi con amore, generosità, sostegno ma soprattutto Umanità, tanta Umanità.
Mio nonno, morto da poco, mi ha tramandato le storie raccontate da suo padre.
Era affetto da quella orribile infezione che ha colpito e devastato il vostro mondo, il vostro periodo, la vostra storia e che in qualche modo ha rifatto la storia della nostra generazione.
Vi siete immolati per salvarlo e ci siete riusciti, pur con gli strumenti che avevate a disposizione in quel tempo.
Grazie a voi io ora sono qui, esisto e vi scrivo.
Vi scrivo per dirvi grazie, e per dire grazie a tutta la Nazione, a tutte quelle mamme, quei papà, ai volontari, agli scienziati, alle forze dell'ordine, ai professori e agli studenti, a coloro che nel silenzio delle ... [segue »]
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