Non era giornata.
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...Non era giornata.
Esco da quella scuola a testa bassa... tremante.
Prendo la macchina, monto su... inizio a guidare. Arrivo a casa. Non so come, ma ci arrivo.
Non era giornata.
Troppa gente, troppe persone. Lei in camera da letto.
Cerco con lo sguardo mia sorella. Era anche il suo compleanno quel giorno: 29anni.
È persa, mi abbraccia. Mi chiede se voglio andare a vedere com'è bella la mamma "nessuna smorfia di dolore. È andata via contenta" mi disse mia sorella.
Ci misi un po'... poi andai in camera da letto. Non volevo entrare. Mi nascondevo dietro alla porta. Non poteva essere lei in quel letto. No. Invece sì... era lei. Mi avvicinai. Le accarezzai le gote.
Ancora morbide. Glielo dissi "Mamma, stamattina non ti ho salutato perché stavo per fare tardi a scuola. Perdonami".
Non poteva rispondermi. Glielo dissi di nuovo... ancora nessuna risposta. Riprovai per la terza volta. Quasi mi arrabbiai perché è maleducazione non rispondere. Mi inginocchiai. Non poteva rispondermi; avrebbe voluto ma non poteva. Io in quel momento non lo capii. Volevo solo una risposta. Mi calmai. La baciai. La accarezzai. Stetti con lei per un po' poi andai a fare un giro a piedi. Sola. Sola e persa. Sapevo fin dalla mattina che quella non era giornata.
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