L'equatore del mondo
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Che bella la vita... già. Che tormento la vita... già. Che gioia la vita... già. Che noia la vita... così all'infinito. Che strano, a volte mi capita di leggere o di sfogliare un libro di appena 100 anni fa ed è come se avessi 2000 anni rispetto all'accelerazione che la scienza e il progresso umano hanno compiuto in questo arco temporale; "in barba al Cern di Ginevra". Pazzesco! Tutto oggi, anche l'impensabile, è lecito pensarlo, un esempio? Bene, prendiamo la penna... si la penna, (ma non quella che state pensando voi; la Bic, no), il calamaio...! Già proprio quello, con uno splendido foglio di carta, (magari avorio satinato da 3 gr), comprato singolarmente "dal libraio... esistono ancora?" E proviamo a scrivere il nostro nome e cognome: ne siamo capaci? Cioè, "siamo capaci davvero di non saper più scrivere, se non attraverso l'omologazione delle tastiere dei computers e dei fogli elettronici - che tutto correggono e tutto controllano -, che la globalizzazione, dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, dal Marxismo-Leninismo alla scienza della psicanalisi ci ha portato"? Non posso crederci, non voglio crederci. Eppure è un dato di fatto ineluttabile da accettare e pian piano sta occupando il ... [segue »]
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