La cicatrice
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L'ho rivista anche stamattina in profumeria, la cicatrice della Ghiga stava là sulla sua fronte, come qualche mese dopo quella calda estate del 1975.
Era sotto una frangia castana, di una donna di oltre quaranta, fra lentiggini e prime rughe, ma a me ha riportato indietro di più di trenta anni ad un caldo pomeriggio di giugno.
Le scuole erano ormai da tempo terminate, i bambini venivano lasciati ai nonni, io alla zia e alle cugine.
Le mie due amiche avevano una nonna in gamba, di quelle che a merenda tirava sempre fuori pane fresco e nutella e, dopo qualche sua domanda e nostre rispostacce ci rimandava fuori a giocare.
Quel pomeriggio la nonna Dina si sentiva forse bene perché decise di portarci tutte e tre a fare merenda al Mulinaccio.
Non so se prima di allora c'ero mai stata, ma quello è il mio ricordo più nitido e lontano.
"Si passa dal tabernacolo, non dal cancellone," queste le indicazioni della nonna, ma noi la seguivamo anche se eravamo sempre davanti a lei che procedeva a passo lento, ansimando in salita, ogni tanto chiamandoci o soffermandosi a parlare con qualche conoscente.
"Dai nonna, l'hai prese le merende e il ... [segue »]
Composto sabato 26 dicembre 2009
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