La baia delle stelle
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...bianco con la sola forza per riuscire a chiedere: "Hai trovato qualcosa nelle tasche?". Il volto di Angelo divenne bianco all'improvviso e con un filo di voce riuscì tornò a chiedere: "Hai controllato bene nelle tasche?". "Sai bene che controllo sempre accuratamente prima di portare un capo in lavanderia, stai tranquillo". Angelo avvertì una forma di benessere a quella rassicurazione se Anna non avesse aggiunto: "Non c'era nulla, ho guardato bene". Come un automa, Angelo si alzò e si precipitò lungo per le scale, dirigendosi verso la lavanderia. Quel tratto di strada sembrava non finire mai e ci arrivò col cuore che pareva volesse uscire dalla gola. "Angiolì, mi dispiace ma ccà nun ci sta niente", indicando, la signora del negozio, le tasche vuote del pantalone. Non poteva essere: ma com'era possibile che fosse accaduta una cosa del genere? Sulla via del ritorno, Angelo incontrò Anna, ancora incredula di fronte a quel comportamento, a suo avviso esagerato, da parte del suo uomo. Una cosa, però, era certa: Angelo era distrutto. Come avrebbe fatto a comunicarlo al gigante e quali parole, soprattutto, avrebbe usato? Quanto grande sarebbe stata la sua delusione nei confronti di chi iniziava a rappresentare qualcosa di mistico,... [segue »]
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