Li sentivo che facevano l'amore
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Li sentivo che facevano l'amore. Avevano l'appartamento accanto al nostro, specificatamente, la loro camera era dietro la mia. Li sentivo, quella sera. Credo fosse la prima volta che i loro sospiri superavano il cemento. Non certo era la prima volta che si univano biblicamente, o almeno lo speravo. Ma di solito li sentivo urlare, litigare, bestemmiare, accoltellarsi a parole; l'odio colava dai muri e io rimanevo interdetta, in camera mia, a fissare il muro dietro il quale l'amore veniva assassinato. Una sera, particolarmente annoiata, spensi la musica e vissi la loro vita per un paio d'ore. Un paio d'ore in cui mi ferii le orecchie io, figuriamoci cosa non si stavano ferendo quei due. Discutevano, erano giovani, lei gli urlava che era un infedele, lui che lei non capiva il suo amore, lui gli urlava che lei non pensava che a se stessa, lei che lui non capiva il suo amore. Parlatene, mi dicevo io. Sedetevi e accarezzatevi i capelli e parlatene. Alzarono la voce. Successe qualcosa, la lite si spostò su affari di casa; vestiti, soldi, dentifrici spremuti male, cibo avanzato o in più nel frigo, non sopporto i tuoi assorbenti nel mio cassetto non sopporto il tuo rasoio ... [segue »]
Composto lunedì 9 aprile 2012
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