Emanuele
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...tutti quei giorni fatti di messaggi su uno schermo e una voce attraverso il microfono di un cellulare, che ci consentivano sì di tenere vivo il dialogo, ma che di fatto ci relegavano in un limbo indefinito in cui ci sentivamo vicini ma, senza essersi mai incontrati di persona, non abbastanza in confidenza per potersi aprire davvero all'altro, finalmente potevamo ora essere lì insieme in carne ed ossa.
Gli feci segno di scendere, seppur a distanza, non potevo rinunciare all'occasione di poter percepire la sua presenza fisica, vederlo realmente, e non solo più attraverso un'immagine statica. Ci ritrovammo di fronte, in mezzo a noi lo spazio di sicurezza, ci fissammo per qualche istante solamente per il gusto di poterlo finalmente fare, poi fu lui a rompere il ghiaccio, la sua voce dal vivo ancora più piacevole di come l'avessi conosciuta fino a quel momento. Si scusò per gli abiti da lavoro e a me venne da ridere, nella mia testa si materializzò il pensiero che un uomo come lui manteneva il suo fine portamento indipendentemente dagli abiti indossati. Non ero ancora del tutto soddisfatta, in condizioni normali, ci saremmo potuti salutare con un contatto fisico, una stretta di mano o ... [segue »]
Composto mercoledì 8 aprile 2020
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