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...misero ad ascoltare con più attenzione. Allora la poetessa cominciò a narrare loro la vecchia storia dell'amore impossibile tra quello che una donna desiderava fare e quello che riusciva in realtà a compiere, tra quello che l'anima anelava dire e le parole a disposizione per esprimerlo. Disse loro come lingua e matrimonio non erano che ponti, nient'altro, tra uomo e donna, tra lingua e orecchio; come fossero i mezzi per costruire, per vivere la propria esistenza, per suscitare nuovi significati in ciascuna generazione. Quando un matrimonio era fedele, generava poesia, concluse. Altrimenti nel giro di una notte diventa lettera morta.
Le donne chinarono il capo. Adesso non osavano più guardare la moglie del primo notabile. Ciò che aveva detto faceva male. In alcuni dei libri che conoscevano il matrimonio era una tragedia. Amore e poesia erano morti da tempo in molte delle loro vite, e no avevano voglia di parlarne. Ma proprio in quel momento la moglie del primo notabile parlò. "Come può una donna sapere se il marito le resterà fedele?" Chiese con impeto. "Come può una moglie essere sicura che il suo padrone alla fine non la tradirà?" E le sue parole parvero salire dal fondo di un ... [segue »]
dal libro "La donna che leggeva troppo" di Nakhjavani Bahiyyih
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