Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 4 - Il morto che urla (sotto l'albero di Natale)

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Prologo

Il ghigno perfido del Signore degli Abissi, del Re della Perdizione, si spalancò in un sorriso a quarantadue denti, denti umani, che mollavano la preda e la riportavano alla superficie del mondo. La monumentale mandibola da predatore s’era dissolta nella cordialità interessata di chi, tra muso duro e guanto di velluto, propendeva per il guanto di velluto. Giorno di Santo Stefano, 26 Dicembre 2006, a due anni dal maremoto -propagatosi fino alle coste dell’Africa- che devastò il sud-est asiatico, mietendo circa 230 mila vittime, precipitando nella miseria e nel terrore circa 3 milioni di persone; nello scenario di ritrovate vacanze da sogno che offrono le Maldive, ripresesi frattanto da quella catastrofe, i sismografi registrano due consistenti scosse; in Italia è ora di pranzo, ci si continua a rotolare da un tavolo all’altro, rimpinzandosi a più non posso. Il trittico della panza Vigilia-Natale-Santo Stefano ha le ore contate, non c’è un minuto da perdere, non c’è una briciola da lasciarsi scappare dalle fauci. Sulle spiagge filippine, tra le sdraio di tela a strisce bianche e blu, tra gli ombrelloni in fitti e leggeri fili di raffia, giacciono collane di fiori dai larghi petali giallo ed arancione: serpenti arrotolati che dormono, la ... [segue »]

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