COLEI CHE BREVEMENTE FU E CHE MAI IN VITA CONOBBI
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...vertiginosamente, specie nei bambini la mortalità era elevatissima. Il tasso di vita era spaventosamente basso, infatti oscillava tra i 40 e i 45 anni di età.
A questo si aggiungano la miseria, la guerra, le scarse condizioni igieniche. Quindi per giustificate esigenze sanitarie, si sentiva il bisogno e subentrava anche la necessità di appartare in luoghi, i più solitari possibili, gli infelici malati. Così gli ospedali si riempirono ma non bastavano e si dovettero creare posti isolati, tra i quali il Lazzaretto costruito nella zona del porto, là dove attualmente vi è la Difesa, che raccoglieva tanti bambini colpiti soprattutto da tisi. Lo spettacolo era pietoso. Grida, urla, pianti, sputi, dolori. Lì morì, colpita da quella che a quel tempo era una terribile e incurabile malattia cioè la tisi, la protagonista del mio romanzo. Il posto più isolato però fu costruito nella parte più alta ed antica del cimitero, l'attuale Conventino. Lì venne fatta una chiesetta stile ottocentesco, particolarmente alta. Venivano portati i malati contagiosi come fosse un mini ospedale. Il posto era alto e difficilmente accessibile, quindi dava una discreta garanzia contro il contagio. Ma i morti crescevano e quelli che erano ancora vivi, a contatto con essi, decedevano ... [segue »]
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