Labirinti
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...momento giusto e disse: "buongiorno, vita, quanto, ma quanto immensamente, assente mi sei stata! E detto questo getto via il pezzo di vetro; ormai qualunque cosa gli dava gioia e sollievo...
Labirinto II
Era soltanto il terzo giorno dopo la disfatta, momenti tremendi ed abissali quando gli argini della ragione crollano sotto gli impetuosi ed empi colpi di un destino atroce e contrario al desiderio... Nostromo guardava la vacuità e nonostante si ripetesse fosse un tipo normale, intravide nella nebbia della sua comprensione una cosa che vacillante sull'attimo non riuscì ad afferrare. Allora si mosse verso la destra dell'albero ma non riuscì ugualmente a decifrare l'indecifrabile apparsogli in visione. Si mosse alla sinistra, ugualmente. Rimase al centro, fiasco completo. Nostromo si scosse fisicamente. Fece veloce un giro su se stesso e con la cresta sua gigante colpì l'albero alle radici. Ascoltò in silenzio. La cresta gli divenne rossa per la vergogna dell'impazienza. Un pensiero gli sorse come una piccola sfida; "e se stessi sognando!? Io non posso intravedere l'intravedibile..., sono Nostromo il terzo dì dalla disfatta..., forse davvero il sogno compone il suo lamento sul mio respiro... " E con ferrea volontà si pizzicò una chiappa. Si svegliò. E l'albero disse: ... [segue »]
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