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"Nell'epidemia petecchiale in Lombardia si sono raccolte innumerevoli prove sull'irregolare spargersi del morbo in quel paese e nei paesi vicini. Ora la malattia si avanzava da levante a ponente, ora da mezzodì a tramontana. Ora si teneva circoscritta ad una sola contrada, ad uno o più casamenti vicini; ora si dilatava a tutte le famiglie della borgata, e ora da una contrada passava alle contrade più lontane lasciando intatte quelle vicine. Talvolta per due o tre paesi seguiva la strada di comunicazione diretta, talvolta passava direttamente da un paese ad un altro lasciando intatte le borgate e le città intermedie sebbene più diretto e più immediato fosse il commercio con le infette. È superfluo dunque stemperarsi il cervello per comprendere le occulte ragioni di cui si serve la natura per dar moto al singolare procedimento dei mali contagiosi. Ignorandosi il procedimento con che ella produce nell'aria quell'alterazione che costituzione epidemica si chiama. E non è da meravigliarsi se ci siano ignoti gli artifizi con cui nelle diverse situazioni pone fine a se stessa. Basti pensare che alla legge che regola le costituzioni epidemiche sono subordinate le epidemie valuiose scarlattinose, morbilliari, incontrastabilmente contagiose, e che da questa legge si spiega per ... [segue »]
Composto domenica 11 giugno 2017
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