Un'interminabile catena
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...progetto e realizzando o "creando" quei particolari esseri. Nessun Dio vi aveva lavorato, nessun soffio vitale vi era stato spirato: solo l'uomo ha fatto tutto; da solo, usando solamente l'eredità della propria intelligenza e della propria creatività.
Da solo; non propriamente così, perché anche l'uomo, come dicevo, aveva avuto in eredità alcune peculiari caratteristiche che gli hanno consentito, a propria volta, quel tipo di "creazione" di cui parlavamo.
Ma io volevo però arrivare ad un altro concetto, che è il seguente.
Anche un essere umano, se analizzato da un alieno, apparirebbe composto, realizzato esclusivamente di materia, più o meno hard, più o meno soft, stando al paragone di prima. E mi sentirei anche di potervi assicurare, davanti ad una possibile dissezione (anatomica?, autoptica? ) che non svolazzerebbe via né un'anima e neppure un fumetto simile ad un qualcosa che accenni alla materializzazione ad usum alieni del nostro genere di pensiero. Dell'uomo, di un umano, niente apparirebbe loro, non dico di spirituale, ma nemmeno sarebbero capaci di pensare che qualcuno li avesse ideati, concepiti, in quanto niente, dico niente, in quei robot farebbe supporre ad un pensiero a monte: li vedrebbero come esseri (nel senso di "realtà") e basta. E sosterrebbero ... [segue »]
Composto lunedì 4 novembre 1996
dal libro "Un bicchiere mezzo vuoto" di Tommaso Mazzoni
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