Unti e felici
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Il contagio era avvenuto in una remota località della Mongolia, vicino al confine con la Russia, dove un venditore di aspirapolvere nel terminare il suo giro di clienti, aveva accarezzato un furetto, e dopo alcuni giorni aveva manifestato i sintomi di una curiosa malattia la cui virulenza era tanto sconosciuta quanto di rapida propagazione. L'uomo inizialmente si era accorto di un forte aumento della forfora, che aveva scambiato per risultato di una scarsa o frettolosa igiene, ma nei giorni successivi nonostante una pulizia più accurata, il problema si era ripresentato sempre con maggior frequenza e con sedimenti più spessi e mollicci che rimanevano incollati ai capelli o colavano sulle spalle, lasciando macchie biancastre su ogni abito indossato. Preoccupato dall'accaduto, l'uomo si recò dal proprio medico che di fronte a quella gelatina oleosa e biancastra che scendeva dai capelli, rimase perplesso, non aveva mai visto nulla di simile e nonostante tutto, prescrisse al poveretto una serie di esami clinici e una bella visita dermatologica, congedandolo gli disse di ripresentarsi appena ricevuti gli esiti delle analisi richieste.
Purtroppo la strana malattia non diede il tempo all'uomo di ritornare dal medico, perché il medico stesso e tutti i pazienti presenti nella sala di ... [segue »]
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