Ciao Paul. Grazie.
Tristezza, dici? Forse. O forse solo una dolce malinconia, sfumata dalla stessa intensità del sentimento che l'ha provocata.
Fiorella... Grazie. :-D
E' difficile trovare qualcuno che sappia com-prenderti profondamnete in così poche parole (lette e scritte).
Evidentemente c'è almeno altrettanto amore e intensità dentro di te.
15 anni fa
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Con le nostre mani possiamo curare, accarezzare, guidare, sostenere, dar da mangiare e da bere. Possiamo aprirle per donare e per ricevere.
Oppure possiamo chiuderle ostinatamente alle necessità di chi ci passa accanto. Con le nostre mani possiamo ferire. Con le nostre mani possiamo perfino uccidere.
Le nostre mani: segno di benedizione o di maledizione.
E tu cosa scegli?
15 anni fa
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Eppure... Come magistralmente ha (di)mostrato Benigni nell'omonimo, splendido film: la vita è bella! Dipende da noi goderne e renderla bella a chi ci sta accanto.
15 anni fa
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Ho letto con attenzione e interesse i vostri commenti.
Il Crocifisso (s)muove (da)sempre un gran polverone: o grandi consensi (anche di gente chiaramente a-tea, cioè senza Dio) o grande rifiuto.
Chi vuole togliere il Crocifisso dalle aule e dai luoghi pubblici lo pretende (e già questo non è rispettoso delle libertà altrui) non perchè leda la sua libertà di culto, ma perchè la sua vista lo disturba.
Infatti ditemi: chi di voi ricorda il crocifisso che si trovava in una qualunque delle aule scolasticheche avete via via frequentato?
Nessuno, credo.
Di fatto il Crocifisso, per gli studenti di tutti i tempi, diventa poco più di un oggetto di arredamento.
Mai un simbolo di fede.
Sorge allora una domanda: "Cui prodest?"
15 anni fa
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Si, a volte bisogna avere il coraggio e la serenità di tagliar via quello che ci fa (inultilmente) soffrire.
Si può (e si deve) dare sè stessi a chi lo merita. Ma donarsi a chi non sa che farsene di sì grande dono è un (masochistico) macerarsi nel dolore. Vuol dire dare all'altro il diritto di calpestarci.
No, grazie.
E allora... Adieu! :-D
Tristezza, dici? Forse. O forse solo una dolce malinconia, sfumata dalla stessa intensità del sentimento che l'ha provocata.
Fiorella... Grazie. :-D
E' difficile trovare qualcuno che sappia com-prenderti profondamnete in così poche parole (lette e scritte).
Evidentemente c'è almeno altrettanto amore e intensità dentro di te.
Oppure possiamo chiuderle ostinatamente alle necessità di chi ci passa accanto. Con le nostre mani possiamo ferire. Con le nostre mani possiamo perfino uccidere.
Le nostre mani: segno di benedizione o di maledizione.
E tu cosa scegli?
Il Crocifisso (s)muove (da)sempre un gran polverone: o grandi consensi (anche di gente chiaramente a-tea, cioè senza Dio) o grande rifiuto.
Chi vuole togliere il Crocifisso dalle aule e dai luoghi pubblici lo pretende (e già questo non è rispettoso delle libertà altrui) non perchè leda la sua libertà di culto, ma perchè la sua vista lo disturba.
Infatti ditemi: chi di voi ricorda il crocifisso che si trovava in una qualunque delle aule scolasticheche avete via via frequentato?
Nessuno, credo.
Di fatto il Crocifisso, per gli studenti di tutti i tempi, diventa poco più di un oggetto di arredamento.
Mai un simbolo di fede.
Sorge allora una domanda: "Cui prodest?"
Per Fiorella: :-D Il tuo senso dell'umorismo è (am)mirabile...
Si, a volte bisogna avere il coraggio e la serenità di tagliar via quello che ci fa (inultilmente) soffrire.
Si può (e si deve) dare sè stessi a chi lo merita. Ma donarsi a chi non sa che farsene di sì grande dono è un (masochistico) macerarsi nel dolore. Vuol dire dare all'altro il diritto di calpestarci.
No, grazie.
E allora... Adieu! :-D