Agatina Sonaggere

Nella news Fase 2 "VIIº concorso letterario internazionale di PensieriParole"
Hallo...Hallo...
STATE 'A SENTI'

State a sentì, ve voglio dì na cosa,
ma nun m'aita chiammà po' scustumat0;
chello ca v'aggia dì è na quaccosa
ca i' penso che vvuje ggià nn'ite parlato.
Sta cusarella è ccosa ca sta a cuore
a tuttequante nuje napulitane:
sentennela 'e struppià, ma che dul0re,
p'arraggia 'e vvote me magnasse 'e mmane!
Ma nun è proprio chisto l'argomento,
si 'a 'nguaiano o no la povera canzone...
Sanno parlà sultanto 'e tradiment0!
'A verità, stu fatto m'indisp0ne.
Na vota se cantava " '0 sole mio ",
"Pusilleco... Surriento... Marechiaro",
" '0 Vommero nce stà na tratturia "...
"A purpe vanno a ppesca cu 'e llampare"...
Chelli parole 'e sti canzone antiche,
mettevano int' 'o core n'allerezza;
chesti pparole 'e mo?... Che ffà... V' 'o ddico?
Nun è pe criticà: sò na schi-fezza!
"Torna cu mme... nun 'mporta chi t'ha avuta"
" '0 ssaccio ca tu ggià staje 'mbraccio a n'ato"...
"Stongo chiagnenno 'a che te ne si gghiuta"...
"Che pozzo fà s'io songo 'nnammurato"...
Mettimmece na pezza, amici cari,
e nun cantammo cchiù: "Tu m'he traduto".
Sentenno sti ccanzone, a mme me pare,
'e sta' a sentì 'o lamient0 d' 'e cur-nute!

NO COMMENT...!

Ho vinto?
Che dite?
Ah...sono arrivata a messa cantata?
...Sempre la solita ritardataria!
E và bèh...ci vediamo alla prossima allora!

Ciao amici. :-)) ((-:
12 anni e 9 mesi fa
Risposte successive (al momento 68) di altri utenti.
Nella frase "E mi ritrovo qui a parlare di te ignorando il..." di Giulio Pintus
Giulio...
Ho imparato...
che i genitori mancheranno ai figli...
quando usciranno dalla loro vita...
...che semplicemente sopravvivere...
è diverso da vivere...
...che qualsiasi cosa accada...
o per quanto l'oggi sembri insopportabilmente...
la vita va sempre avanti...
e il domani sarà migliore...
Ho imparato...(grazie a P. Freda)...
che anche quando non sto bene...
non devo stare sola...
...che le persone gradiscono un abbraccio...
o  semplicemente...una pacca sulle spalle...
Ho imparato...
che ho ancora molto da imparare...
(osservazione fattami da P. Freda)
Ho imparato...
che le persone dimenticheranno quanto detto...
scritto...fatto...ma non dimenticheranno mai...
come le ho fatte sentire...

E ho capito...che un amico non si fa...si riconosce...

Un piccolo saluto...e un abbraccio grande per te...
   
    Ciao Giulio
13 anni fa
Risposte successive (al momento 3) di altri utenti.
Nella frase "Datemi un uomo normale ed io lo guarirò." di Carl Gustav Jung
Avete voglia di mettervi comodi e...
leggere una bella storiella...?

Allora...mettetevi comodi e...
"BUONA LETTURA"

Dopo di chè...non venitemi a dire che...
non fa attinenza con...capito...?

~~~
Un re fermò il suo cavallo mentre stava attraversando il vivaio di un povero giardiniere. Si mise a osservare il giardiniere: si era fermato proprio per questo. Avrebbe voluto fermarsi già molte volte. Il vivaio del povero giardiniere era proprio sulla strada che il re amava percorrere per tornare al suo palazzo. E quel giorno il re non riuscì a contenere la sua curiosità. L’uomo sembrava così vecchio… aveva certamente più di cento anni. Forse addirittura centoventi o forse di più. Sembrava così vecchio, eppure lavorava tutto il giorno piantando piccole piantine nel vivaio.

Piantine di alberi che ci mettono almeno cent’anni a crescere. E vivono almeno quattromila anni. Dopo cento anni sono ancora dei bambini. Possono vivere per quattromila anni e solo dopo cento anni cominciano la fioritura, non prima. E solo dopo mille anni cominciano a dare frutti.

Il re era confuso: l’uomo sembrava avere almeno cento anni. “È matto o cosa? Non può pensare di vedere i fiori di quegli alberi, senza parlare poi dei frutti. Eppure lavora duramente, sotto il sole tutto il giorno; è una cosa incomprensibile”.
Il re si fermò, si avvicinò al vecchio e gli disse: “Tutti i giorni ti vedo lavorare senza sosta. Avrei una domanda… l’ho rimandata per molto tempo, perché non volevo interferire. Perdonami, ma vorrei chiederti una cosa. Pensi che potrai vedere i fiori di queste piantine?”.
Il vecchio, ridendo, disse: “No, non potrò vedere la fioritura di queste piante. Ma vedi quegli enormi alberi millenari dietro la mia capanna? Sono alberi dello stesso tipo. E mi stanno dando frutti e mi stanno dando fiori”. Il re rispose: “Sì, li vedo, ma ancora non capisco. Perché continui a piantarne?”.

L’uomo gli spiegò: “Se i miei genitori o i miei antenati avessero pensato che non ne avrebbero mai visto i fiori, per non parlare dei frutti, quegli alberi non ci sarebbero mai stati. Non sto pensando a me. Sto pensando ai miei antenati e ai miei discendenti. Gli devo qualcosa. Se i miei antenati sono stati così pazienti da essere felici all’idea che, un giorno, qualche bambino che non avrebbero mai conosciuto avrebbe goduto dei fiori e dei frutti di quei bellissimi alberi… Pensi che io sia un essere umano peggiore dei miei antenati?”.

Il re scrisse poi nella sua biografia: “Il vecchio giardiniere mi ha scioccato per la sua pazienza, per il suo amore senza confini e per la sua compassione e fiducia”.

Qualcuno, un giorno, vedrà i fiori. E per quanto riguarda la tua crescita interiore, sarai tu che ne vedrai i fiori e non qualcun altro.
Non puoi essere un po’ più paziente – solo un po’ di più?

Questa è la pazienza necessaria. Se vai di fretta, potrai cogliere solo dei fiori di stagione. Vanno e vengono. Più profonda sarà la tua pazienza, più grande sarà la tua crescita. Non c’è alcun bisogno di essere frustrato o triste. Nessun meditatore, se è realmente onesto e sincero nella sua ricerca, può fallire. Il successo è assolutamente sicuro e garantito. Ma devi ricordarti che questo non è un percorso per semplici curiosi, per chi vuole solamente raccogliere informazioni e nozioni. È la via di chi è pronto a passare attraverso la trasformazione, a lasciar cadere la propria personalità, i propri meccanismi di difesa, di chi è pronto ad aprire il proprio cuore e a ricevere la luce che sta sorgendo all’orizzonte. È semplicemente una questione di ricettività, di sensibilità, di sincerità e di onestà nella ricerca.

Il tuo successo è sicuro.
13 anni e 3 mesi fa
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Nella frase "La frase è stata rimossa per volere dell'autore." di Youness Khalki
Quando conciliare
Il ricorso alla conciliazione è obbligatorio
per la risoluzione di alcuni tipi controversie,
per altri resta facoltativo.
La conciliazione è obbligatoria:
Diritti reali
Divisione
Erdità
Patti di famiglia
Locazione
Comodato
Afftto di aziende
Risarcimento del danno da responsabilità medica
Risarcimento del danno da diffamazione con mezzo stampa
o con altro mezzo di pubblicità
Contratti assicurativi bancaro e finanziari
La conciliazione non è obbligatoria:
Procedimento per ingiunzione (inclusa opposizione)
Convalida di licenza o sfratto
Opposizione o incidenti di cognizione relativi
all'esecuzione forzata
Procedimenti possessori
Procedimenti in camera di consiglio
Azione civile esercitata nel processo penale
12 anni e 8 mesi fa
Risposte successive (al momento 7) di altri utenti.