Dare da mangiare a chi ha fame. Questo è un problema sul quale non riuscirò mai a trarre una conclusione soddisfacente. Lasciare morire di fame qualcuno è un'azione talmente grave che il solo pensiero dovrebbe esser punito severamente. Allo stesso tempo però, ogni bambino del terzo o quarto mondo che con la carità di un paese più ricco noi nutriamo e salviamo, darà alla vita mediamente altri 2-3 bambini che si troveranno nella stessa condizione di denutrizione con la sola differenza che a questo punto dovranno spartirsi quel "già poco" che aveva uno solo. E di questo passo il problema diventa ingovernabile, fino al collasso.
Non si può chiedere ad un popolo di prosperare dove non c'è più niente.
E a questo proposito mi cruccio ma non trovo soluzioni.
11 anni e 9 mesi fa
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Chi si definisce ateo, per mia personale esperienza, rifiuta di credere ad un Dio precostituito, affibbiato da altri, insegnato come una poesia nelle scuole. Un Dio che non c'è per il semplice fatto che non gli appartiene.Questo non esula mai il suddetto "ateo" dal nutrire una profondissima spiritualità, talvolta assai più virtuosa di un "credente classico" qualsiasi.
11 anni e 9 mesi fa
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Non si può chiedere ad un popolo di prosperare dove non c'è più niente.
E a questo proposito mi cruccio ma non trovo soluzioni.
Grazie!