Fiorella Cappelli

A parte il testo, la fantasia e l'attualità, anche per alcuni tratti divertente, è uno schiaffo al vero dialetto romanesco, il dialetto romanesco è un modo di pensare, è una valore, come tutti i dialetti, da salvaguardare e non si può elogiare chi non sa scriverlo. Questa, come le altre poesie che ho letto, sono piene di errori e di espressioni sbagliate se le si vogliono far passare per vernacolari. Qui c'è solo un romanesco parlato de borgata. Scusami Elisabetta ma chi, come me ama e studia la romanità non può non parlare, qui le cose scritte, oltre che essere lette da migliaia di persone a volte sono prese anche come esempio di scrittura e non vorrei che, chi non conosce il vero dialetto romanesco pensasse che si scrive così. Se il tuo amico è di Roma ed è maggiorenne puoi rigirargli il mio invito a venire al Centro Trilussa, dove si studia il dialetto e la romanità, la stoffa ce l'ha, magari diventa un nuovo Pasquino...

Nulla da dire al contenuto, che è del tutto personale e di rispetto ma in quanto al dialetto romanesco scritto...ne devi da fà de strada!!!!
Scusa la mia battuta ma anche se hai adoperato i versi in ottava invece che in endecasillabo, non ci siamo proprio con il dialetto romanesco, questo è un comune gergo parlato messo per iscritto con una notevole quantità di errori. Perdona la mia franchezza, ma è meglio se la scrivi in italiano...

Come faccio a non votarla?
Con tutti questi fiori non posso non notarla...
*****Fiorella

La frase : "darsi da fare"  equivale a : "rimboccarsi le maniche", è solo un modo di dire italiano; se ti rimbocchi le maniche, in senzo pratico, è perché hai una meglietta lunga e da qui la mia battuta...se non è meglio indossare una T-shirt (maglietta a mezze maniche).
Sono stata esaustiva nella risposta? :-)

A volte, l'amore,  rischia di affogare proprio nel dolore...ma per fortuna poi...impara a nuotare.

L’ultima carezza è Miele

“Bambina”…E’ trascorso troppo in fretta
il divenire, vissuto insieme
Nei tuoi occhi  lucidi
che chiedono le nostre carezze
c’è tutto il silenzio di questa stanza
che racchiude il tempo
scivolato, sugli orologi deformati.
Affannoso il respiro
immobilizza ogni tua volontà.
Cure amorevoli ti avvolgono
in batuffoli
di candida, soffice pazienza.
Miele, il tuo affetto
Miele, la tua compagnia
Miele, la tua fedeltà.
Ti osserviamo…
adagiata sul tuo dolore
“vivere”
gli ultimi tremiti di vita
di un cuore di cane
che ha avuto
quale unico padrone…
il nostro Amore.

Fiorella Cappelli   (da Padrone il Vento)

P.s. In questo "Mondo di cani" c'è ancora tanto da dare...e da ricevere.

E' una frase... bella da non crederci! :-)

La vita ci colma di tristezze e gioie; la vera tristezza sarebbe se così non fosse...

Un bel racconto, scritto con il cuore e alla luce delle stelle. *****