Hai fatto un' acuta osservazione , il fatto è che ,la pubblicità , stiamo facendogliela noi , e spero che questa lo possa in qualche modo portare a mostrarsi , o perlomeno a mostrare ciò che pensa degli scritti votati , sebbene sia da escludere - credo- che li apprezzi.
Chiunque egli sia è un bene che possa essere libero di votare in pieno anonimato e senza l' obbligo di commento , benchè tale bene non produca effettivamente alcun bene per alcuno.
Sarebbe certamente più produttivo di effetti benefici almeno uno straccio di commento- anche in anonimato-. Infatti l' autore - in questo caso io -potrebbe ravvedersi attraverso le parole del votante di un vizio logico , di un errore formale o più semplicemente di un leggittimo senso di repulsione al senso della frase etc, etc..
Miriam, che dire...
Mi fa troppo onore che tu passi di qua , qualche volta...
Grazie , un abbraccio.
Vabbè , mi pare di dedurre che il campione da te " studiato" non abbia prodotto i risultati che , immagino , speravi; comunque sia la cosa potrebbe essere molto interessante per tutti gli altri, perlomeno per quelli che intendono farsi un' idea della realtà .... :-))
Chiedo scusa se ho mal comunicato il mio pensiero che - privo di una faccina sorridente dopo il numero uno - lascia leggittimamente spazio a interpretazioni che non combaciano con quelle sperate.
Saluto tutti , compreso il padrone di casa.
Da Wikipedia , stu*pido : ... " Il consumo è generalmente una delle fonti di reddito fondamentali per uno stato. È uno dei più grandi e sviluppati ingranaggi dell'economia moderna: innesta una nuova morale, una morale propria (che viene chiamata postmoderna) ed oggi come mai è un fenomeno di portata macroscopica, tanto da influire (con le arti creative del marketing) sulla capacità di scegliere degli individui. Nella società contemporanea è necessario scegliere quale prodotto acquistare, lavorare per comprarlo e contribuire al normale funzionamento della macchina. Uno dei valori fondamentali della nuova impostazione morale degli uomini è la necessità di consumare, per non rallentare l'economia. Come già detto è necessario.
Oggi dunque non scegliere (e implicitamente rallentare questa macchina) è considerato stu*pido.
Parlando dunque della stu*pidità come giudizio contingente alla società, tanti dubbi sono chiariti. Contrapponendosi a questa morale, nella quale è stu*pido evitare di scegliere (e acquistare i prodotti), si viene meno al presunto “dovere dell’individuo di contribuire allo sviluppo dell’economia”. Stu*pido in questo contesto è colui che evita di scegliere (Vita liquida di Zygmunt Bauman).
Al contrario però, agli occhi di colui che sceglie deliberatamente di non scegliere, lo stu*pido è proprio chi consuma. È esattamente colui che sceglie, lo stu*pido. La situazione è completamente ribaltata. È qui che ritorna la dinamicità della parola, per il semplice fatto che si fonda su dei valori, come già detto. È stu*pido colui che rifiuta o contraddice i nostri schemi ordinari "....
I frutti dell' intolleranza sono colorati e posti in maniera visibile , benchè il loro gusto sia orribile, mentre le sue radici affondano profondamente nella vuotaggine , nell' ottusità e nella povertà, rimanendo per questo sepolte ed invisibili.
Chiunque egli sia è un bene che possa essere libero di votare in pieno anonimato e senza l' obbligo di commento , benchè tale bene non produca effettivamente alcun bene per alcuno.
Sarebbe certamente più produttivo di effetti benefici almeno uno straccio di commento- anche in anonimato-. Infatti l' autore - in questo caso io -potrebbe ravvedersi attraverso le parole del votante di un vizio logico , di un errore formale o più semplicemente di un leggittimo senso di repulsione al senso della frase etc, etc..
Miriam, che dire...
Mi fa troppo onore che tu passi di qua , qualche volta...
Grazie , un abbraccio.
Saluto tutti , compreso il padrone di casa.
Oggi dunque non scegliere (e implicitamente rallentare questa macchina) è considerato stu*pido.
Parlando dunque della stu*pidità come giudizio contingente alla società, tanti dubbi sono chiariti. Contrapponendosi a questa morale, nella quale è stu*pido evitare di scegliere (e acquistare i prodotti), si viene meno al presunto “dovere dell’individuo di contribuire allo sviluppo dell’economia”. Stu*pido in questo contesto è colui che evita di scegliere (Vita liquida di Zygmunt Bauman).
Al contrario però, agli occhi di colui che sceglie deliberatamente di non scegliere, lo stu*pido è proprio chi consuma. È esattamente colui che sceglie, lo stu*pido. La situazione è completamente ribaltata. È qui che ritorna la dinamicità della parola, per il semplice fatto che si fonda su dei valori, come già detto. È stu*pido colui che rifiuta o contraddice i nostri schemi ordinari "....