Dolcissima Bamby, devi scusare il mio amico Vincenzo. Egli è ruvido nei modi, asciutto e cattedratico nel parlare, ma io che lo conosco posso chiaramente leggere nelle sue parole il tentativo di condurti a riflettere sulla necessità di superare il tuo dolore e andare avanti.
La tua esperienza è tipica. Vedi, l'amore, quando arriva alla fine, è un gioco, come... la canasta o il ramino. C'è chi "chiude", e chi rimane con le carte in mano e paga pegno. Quest'ultimo soffre, il primo no, perché va avanti. D'altra parte, chi rimane con le carte in mano è nel 99% dei casi quello che amava di più; e, anche se avesse voluto, si sentiva incapace di "chiudere", per non far soffrire l'altro.
Allora io ti dò un consiglio. Tenta di ricordare, ma RICORDARE BENE. Facendo questo esercizio, scoprirai, oltre ai tanti momenti belli che oggi rimpiangi perché non ti pare possibile che un amore sia finito, tanti momenti bru*tti, in netto contrasto con i primi, in cui SICURAMENTE avrai per il passato avuto la sensazione di non essere amata come volevi. Una volta che tu li abbia trovati, questi momenti brut*ti, fai l'ulteriore sforzo di renderti conto RAZIONALMENTE che l'atto di abbandono, che tanto hai sofferto, non ne è stato che la logica conseguenza, il compimento.
In definitiva: c'era una persona che amava di più (tu) e una che amava di meno (lui). Probabilmente perché era INCAPACE di provare il grande amore che provavi tu.
A questo punto, sarai in condizione di scartare le carte che ti sono rimaste in mano. E dunque scarta le carte, e chiudi. AVRAI CHIUSO TU, NON LUI. Poi guardati intorno, e cerca l'amore che vuoi, l'amore vero. C'è. Non lasciartelo passare sotto il naso senza accorgertene, mentre stai a pensare a un amore che SICURAMENTE non era quello che tu sognavi.
Ti dico queste cose perché sono frutto di dura esperienza personale, che spero possa, quanto meno per confronto, essere utile a chi si trovi nella medesima situazione.
13 anni e 5 mesi fa
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Povero Vincenzo. E' Bea che lo manda in tilt con i suoi rebus "a capocchia".
D'altra parte con Zarathustra è l'unico modo per metterlo in difficoltà.
Chi di spada ferisce, di spada perisce... : )))))))))))
13 anni e 5 mesi fa
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Ah, ecco: lo toglierei semplicemente, lasciando solo "persone".
Perché quegli altri sono persone sì, ma solo nel senso latino del termine: "personae", cioè maschere.
13 anni e 5 mesi fa
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***** . Un abbraccio, Klara.
La tua esperienza è tipica. Vedi, l'amore, quando arriva alla fine, è un gioco, come... la canasta o il ramino. C'è chi "chiude", e chi rimane con le carte in mano e paga pegno. Quest'ultimo soffre, il primo no, perché va avanti. D'altra parte, chi rimane con le carte in mano è nel 99% dei casi quello che amava di più; e, anche se avesse voluto, si sentiva incapace di "chiudere", per non far soffrire l'altro.
Allora io ti dò un consiglio. Tenta di ricordare, ma RICORDARE BENE. Facendo questo esercizio, scoprirai, oltre ai tanti momenti belli che oggi rimpiangi perché non ti pare possibile che un amore sia finito, tanti momenti bru*tti, in netto contrasto con i primi, in cui SICURAMENTE avrai per il passato avuto la sensazione di non essere amata come volevi. Una volta che tu li abbia trovati, questi momenti brut*ti, fai l'ulteriore sforzo di renderti conto RAZIONALMENTE che l'atto di abbandono, che tanto hai sofferto, non ne è stato che la logica conseguenza, il compimento.
In definitiva: c'era una persona che amava di più (tu) e una che amava di meno (lui). Probabilmente perché era INCAPACE di provare il grande amore che provavi tu.
A questo punto, sarai in condizione di scartare le carte che ti sono rimaste in mano. E dunque scarta le carte, e chiudi. AVRAI CHIUSO TU, NON LUI. Poi guardati intorno, e cerca l'amore che vuoi, l'amore vero. C'è. Non lasciartelo passare sotto il naso senza accorgertene, mentre stai a pensare a un amore che SICURAMENTE non era quello che tu sognavi.
Ti dico queste cose perché sono frutto di dura esperienza personale, che spero possa, quanto meno per confronto, essere utile a chi si trovi nella medesima situazione.
D'altra parte con Zarathustra è l'unico modo per metterlo in difficoltà.
Chi di spada ferisce, di spada perisce... : )))))))))))
Perché quegli altri sono persone sì, ma solo nel senso latino del termine: "personae", cioè maschere.