Concordo con quanto espresso da Agatina Sonaggere e prima ancora da Silvana Stremiz. Come ulteriore momento di riflessione aggiungerei che la frase sembra riproporre, anche se in maniera molto velata, più che il sentimento di Amore Universale del porgi l'altra guancia, il contrappasso vendicativo dell'occhio per occhio, dente per dente, per altro con l'amplificazione, stucchevole!, della pena da scontare con sofferenza eterna!
14 anni fa
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Sul gossip concordo.
Ma invitare un politico a pranzo, ti prego!, no!!!
Per capire credo basterebbe molto meno: per esempio andare a lavorare a 1.200 euro al mese, magari con affitto e bollette da pagare, e, perché no!, anche due figli da mandare a scuola... Per non parlare di chi ha in casa un congiunto malato o addirittura invalido... Per non parlare di chi si accorge una mattina di essere in cassa integrazione... Per non parlare di... tante altre cose maledettamente normali fra persone normali. Talmente normali che, forse, basterebbe semplicemente guardarsi attorno: altro che invito a pranzo!!!
14 anni fa
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Quelli erano altri tempi! Ora abbiamo il PDL(Popolo Dei Libertini), il PD(Perdutamente Disfatto), l'UDC(Uomini Da Comprare), l'IDV(Ignoranti Dipietrini Vocianti), l'MPA(Megghiu Putirsi Abbuffari), il FLI(Forse Lo Inchiappetiamo), la LEGA(Legnate E Gogna Arrivano).
E nessuno che ti saluta...
14 anni fa
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C'è qualcosa che non mi convince, nell'aforisma.
Se non voglio essere criticato è perché ho qualcosa da nascondere o qualcosa di cui vergognarmi. Ma se i miei comportamenti sono retti e onesti; se i valori in cui credo sono saldi e forti; se non temo di mostrare le mie debolezze di uomo, la mia fragilità umana, la mia più intima sensibilità interiore; cosa ho da temere dall'altrui critica? Sottrarsi alle critiche o è paura di confrontarsi con i propri limiti (e quindi paura di crescere, di migliorarsi) oppure è dittatura...
14 anni fa
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Ma invitare un politico a pranzo, ti prego!, no!!!
Per capire credo basterebbe molto meno: per esempio andare a lavorare a 1.200 euro al mese, magari con affitto e bollette da pagare, e, perché no!, anche due figli da mandare a scuola... Per non parlare di chi ha in casa un congiunto malato o addirittura invalido... Per non parlare di chi si accorge una mattina di essere in cassa integrazione... Per non parlare di... tante altre cose maledettamente normali fra persone normali. Talmente normali che, forse, basterebbe semplicemente guardarsi attorno: altro che invito a pranzo!!!
E nessuno che ti saluta...
Non esiste peggior s.c.o.p.a di chi non vuol s.c.o.p.a.r.e...
Se non voglio essere criticato è perché ho qualcosa da nascondere o qualcosa di cui vergognarmi. Ma se i miei comportamenti sono retti e onesti; se i valori in cui credo sono saldi e forti; se non temo di mostrare le mie debolezze di uomo, la mia fragilità umana, la mia più intima sensibilità interiore; cosa ho da temere dall'altrui critica? Sottrarsi alle critiche o è paura di confrontarsi con i propri limiti (e quindi paura di crescere, di migliorarsi) oppure è dittatura...