Secondo me nel verso c'è un “ci” di troppo e un accento in meno, però al di là di tutto, l'importante è captare il succo di ciò che vuole dire il “poeta” e in questo caso la frase è interessante, perché è vero che ogni istante che ci passa davanti è già “passato”, quindi diventa immediatamente un ricordo.
In fin dei conti, il presente non esiste... se non in quella frazione millesimale di tempo che ci passsa davanti agli occhi, ma che non siamo capaci di fermare.
Credo che Tachid abbia voluto dire questo, ma dovrà stare più attento agli errori, che in poesia o comunque in qualsiasi altro tipo di scrittura stonano sempre... in gergo ci facciamo meno caso.
Rileggiamo, prima di pubblicare!
@ Sir Jo Black... ma ti rendi conto che alle 5,16 eri già al computer per discutere? :-))))
Ah, grazie per il complimento sul mio nome! :-)
12 anni e 10 mesi fa
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In effetti adesso all'università ci vanno tutti, cani e porci, magari a scaldare le sedie.
Però attenzione... oggi si cresce troppo in fretta e qualche volta l'atteggiamento da "bambini" non vuol dire non essere colti, ma sdrammatizzare un po' quella che è la durezza della quotidianità.
Una puntina di presunzione, in ogni modo, ce la vedo nella frase di Edoardo. :-)
12 anni e 10 mesi fa
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:-DDDDDDDD
In fin dei conti, il presente non esiste... se non in quella frazione millesimale di tempo che ci passsa davanti agli occhi, ma che non siamo capaci di fermare.
Credo che Tachid abbia voluto dire questo, ma dovrà stare più attento agli errori, che in poesia o comunque in qualsiasi altro tipo di scrittura stonano sempre... in gergo ci facciamo meno caso.
Rileggiamo, prima di pubblicare!
@ Sir Jo Black... ma ti rendi conto che alle 5,16 eri già al computer per discutere? :-))))
Ah, grazie per il complimento sul mio nome! :-)
Scusa ma sono nuova in questo sito e ancora non ho contato il numero di pitali. :-DDDDD
Buon inizio 2012!
Però attenzione... oggi si cresce troppo in fretta e qualche volta l'atteggiamento da "bambini" non vuol dire non essere colti, ma sdrammatizzare un po' quella che è la durezza della quotidianità.
Una puntina di presunzione, in ogni modo, ce la vedo nella frase di Edoardo. :-)