Povera Kira...Appena arrivata e , dal mio punto di vista, già alla ricerca di un biglietto per il ritorno :)
Comunque, esulando dalle (polemiche?) sviluppatesi nei commenti, nei quali scorgo note positive, o almeno spero siano nati per intenti positivi; credo che la vita sia come un gioco in scatola, dove esistono delle regole che vanno rispettate, altrimenti si è dei bari. Non ritengo che ciò sia immutabile, nel senso che se non ci piace il gioco al quale stiamo partecipando, lo si cambia , senza pretendere di cambiare per forza le regole che per gli altri giocatori sembrano corrette. Se poi, non si trovano giochi consoni al nostro carattere, significa che non siamo affini ai giochi di società, cosa che non è detto debba durare tutta la vità.
Si sa che alcuni giochi piacciono per un eternità, altri affascinano molti, ma poi durano un lasso di breve tempo.
Sta di fatto che la scelta dei giochi che dureranno sul mercato, sta ai più. Non è bellissimo questo, quando ci si sente di non far parte di quella categoria… ma chi non ama i giochi dei più, dovrebbe avere abbastanza fantasia e carattere per adattarsi lo stesso, mantenendo la sua identità. Per i restanti, purtroppo, esistono la metropolitana o i palazzi molto alti…
12 anni e 8 mesi fa
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Padre Boschi, il confessore domenicano di Lucio Dalla :
“La Chiesa condanna il peccato, non il peccatore quando questi fa un certo cammino. Chi dice che la Chiesa è ipocrita non sa niente. Dalla era una persona di grande fede e non ha mai voluto conclamare la propria omosessualità.”
Penso proprio che se Dalla avesse ritenuto la "chiesa" ipocrita, non avrebbe avuto un confessore facente parte della stessa chiesa.
Con ciò, non voglio schierarmi da nessuna parte, anche perchè non sono certo un esempio di cattolico, però mi pareva giusto sottolineare anche quest' aspetto.
12 anni e 8 mesi fa
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Nel mio caso, l'affermazione è nata dalla fine di un rapporo non decisa da me (almeno l'atto finale e consciamente)... Mi sono ritrovato a chiedermi che cosa avessi fatto per giungere a quell'epilogo, la mia risposta fu "niente!", e in quel "niente" giustificativo si cela un dramma comune a molti inetti, me compreso.
Comunque, esulando dalle (polemiche?) sviluppatesi nei commenti, nei quali scorgo note positive, o almeno spero siano nati per intenti positivi; credo che la vita sia come un gioco in scatola, dove esistono delle regole che vanno rispettate, altrimenti si è dei bari. Non ritengo che ciò sia immutabile, nel senso che se non ci piace il gioco al quale stiamo partecipando, lo si cambia , senza pretendere di cambiare per forza le regole che per gli altri giocatori sembrano corrette. Se poi, non si trovano giochi consoni al nostro carattere, significa che non siamo affini ai giochi di società, cosa che non è detto debba durare tutta la vità.
Si sa che alcuni giochi piacciono per un eternità, altri affascinano molti, ma poi durano un lasso di breve tempo.
Sta di fatto che la scelta dei giochi che dureranno sul mercato, sta ai più. Non è bellissimo questo, quando ci si sente di non far parte di quella categoria… ma chi non ama i giochi dei più, dovrebbe avere abbastanza fantasia e carattere per adattarsi lo stesso, mantenendo la sua identità. Per i restanti, purtroppo, esistono la metropolitana o i palazzi molto alti…
Padre Boschi, il confessore domenicano di Lucio Dalla :
“La Chiesa condanna il peccato, non il peccatore quando questi fa un certo cammino. Chi dice che la Chiesa è ipocrita non sa niente. Dalla era una persona di grande fede e non ha mai voluto conclamare la propria omosessualità.”
Penso proprio che se Dalla avesse ritenuto la "chiesa" ipocrita, non avrebbe avuto un confessore facente parte della stessa chiesa.
Con ciò, non voglio schierarmi da nessuna parte, anche perchè non sono certo un esempio di cattolico, però mi pareva giusto sottolineare anche quest' aspetto.