Il mio atteggiamento al paranormale non è negazionista, ma bensì "dimostrista". Io non dico che non esista niente di paranormale, non ho le prove dell'esistenza di tali fenomeni. Quindi non credo nelle credenze che attorno ad esso si agitano. Il non credere in credenze non significa non indagare nel senso di trovare. Ben venga la dimostrazione che esistono i fantasmi, ma che sia tale non ipotetica.
Un altro esempio te lo posso fare sugli UFO. Io non dico che non credo che esistano oggetti non identificati. E' evidente che esistono. Credo che non possiamo dire che quegli UFO provengano da Vega o da Andromeda. Perché potrebbe essere solo un ipotesi, come resta un'ipotesi che siano oggetti extra-terrestri guidati da intelligenze. Indaghiamo e scopriremo; non diciamo a priori che sono realtà cose che non sono dimostrate e di cui non abbiamo né prove, né tantomeno indizi.
Altro esempio: io posso ipotizzare che esista vita in altre parti dell'Universo, ma per dire che sia vero mi mancano le prove, quindi dico che è possibile, non che è certo!
Senza prove che esistano i fantasmi, che esistano i demoni, che esistano mondi ultraterreni queste cose restano ipotesi. Dimostriamole, scopriamo cosa sono ed io potrò credere. Non c'è niente dell'offensivo termine scientista che usi tu, c'è volontà di scienza, di sapere, non di fantasticare.
Detto ciò mi sembra ridicola la tua affermazione che io non ammetta la ricerca e la conoscenza di un eventuale mondo paranormale e/o ultraterreno. IO non solo ammetto la ricerca in qualsiasi direzione, ma pretendo ci sia!
Pino, tu dici: "Ipotizzare teorizzazioni scientifiche circa l’arte, l’amore, l’odio, l’onestà, il bene ed il male sarebbe pura follia ...", quindi asserisci che gli psicologi sono pazzi?
Quando parlo di aiuto sociale reciproco parlo di una cosa che ha un'evidenza "sociologica" ed "economica", due scienze! Ci sono scienze che indagano e teorizzano con buoni risultati sui comportamenti umani e ne cercano meccanismi e "provenienze". La meditazione insieme al ragionamento, l'ipotizzare per dimostrare sono scienza, non il mero dire.
Il bisogno di credere è cosa diversa dal bisogno di indagare. Io voglio indagare, ma non crederò mai finchè la mia indagine non mi porti risultati che evidenziano le mie ipotesi. Io ho un fortissimo bisogno di indagare, ma non di credere senza concretezza. Di "soloni" ci saranno quelli del CICAP, come mi sembra ci siano "inolos" dall'altro lato, persone che senza dimostrazioni credono fermamente in ipotesi.
Parlando personalmente ti dico che io le domande me le pongo e non evito di cercare risposte, evito di dare risposte derivate da ipotesi non dimostrate. Mi interessa moltissimo sapere perché esiste l'Universo, perché siamo quì per agire e m0rire, ma non dico che a fare ciò è stato un dio con parvenza umana, né dico che è stato un potente popolo extra-terrestre. Mi chiedo, indago ed osservo, non rinuncio ad avere delle risposte, ma non le invento!
Secondo me la patologia è proprio quella di chi ipotizza e decide che le sue ipotesi sono realtà, chi evita il confronto con chi è più logico emettendo giudizi farneticanti. Se fosse per questo tipo di persone oggi non avremmo nulla della nostra tecnologia. Queste persone decidono che l'acqua piove dal cielo perché gli angeli hanno bevuto troppo o sono estremamente tristi; stabilito ciò non vanno nemmeno a vedere che l'acqua evapora salendo in cielo e poi ricade. Queste persone decidono che il mondo è piatto e che andando oltre le colonne d'Ercole c'è il vuoto... Che le stelle sono buchi in una sfera in cui è chiusa la Terra da cui traspare la luce di un dio. Oggi di questo ridiamo perché qualcuno che medita ragionando, ipotizzando e dimostrando si è preso la briga di usare un attegiamento scientifico. Altri (troppi, come tutt'oggi) mettevano all'indice questa capacità di andare oltre ai suggerimenti della "spiritualità" divina ...
In ultimo ti aggiungo che ateo non significa non credere nei valori che Gesù (ed altri "filosofi") ci ha voluto lasciare, i suoi messaggi sono anche i miei, sono messaggi per l'umanità intera. Il professarsi ateo significa non credere in divinità di nessuna specie, non credere nelle religioni inventate dagli uomini, no non credere nei valori che le religioni ci portano. Io non nego che in molte religioni ci siano valori, nego che quei valori discendono da entità, sono valori che provengono dallo studio effettuato da persone dotate di profondo senso della vita e tanto carisma; alcune, a me, più accettabili, altre, per me, meno accettabili.
Per me ateo non significa escludere l'esistenza di un creatore, più fortemente significa escludere di credere in religioni che si appoggiano ad entità che io non sento. Se un giorno scoprirò quest'entità, da ateo potrò vederla, riconoscerla ed interpretarla. Da credente potrò dire solo: "Ecco Dio!", "Ecco Allah", "Ecco chenesoio"... Da ateo e meditativo razionalista arriverò senza credenze, ma solo con ipotesi che potranno o meno essere confermate e continueranno a darmi la capacità di capire e sapere senza pastoie!
12 anni e 4 mesi fa
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Rispondere al commento #4 ... Ok! E' vero in questo momento molti di noi devono farsi forza per vivere nelle burrasche che ci attendono ... Ma credo che per il momento, molti di noi, stiano ancora sufficientemente bene da non aver necessità di dosi di coraggio troppo elevate.
A me piacerebbe ricevere qualche commento al mio commento #3 ed alle sue domande.
;)
12 anni e 5 mesi fa
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Esatto! E' del dolore scritto nell'immagine che non sappiamo l'origine ... e nemmeno dove andrà. E' un'immagine, un piccolo attimo di film se vuoi, un paio di scatti fotografici.
E' vero Vincenzo, io l'amerei anche se avesse una bicicletta scassata ... Ma per ora io vedo il contrario, vivo una storia con una persona che sento vicina e che sa che io non ho né la X5, né soldi ... Spero solo che non sia come tu dici, perché se così fosse presto la perderò! ...
12 anni e 5 mesi fa
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Un altro esempio te lo posso fare sugli UFO. Io non dico che non credo che esistano oggetti non identificati. E' evidente che esistono. Credo che non possiamo dire che quegli UFO provengano da Vega o da Andromeda. Perché potrebbe essere solo un ipotesi, come resta un'ipotesi che siano oggetti extra-terrestri guidati da intelligenze. Indaghiamo e scopriremo; non diciamo a priori che sono realtà cose che non sono dimostrate e di cui non abbiamo né prove, né tantomeno indizi.
Altro esempio: io posso ipotizzare che esista vita in altre parti dell'Universo, ma per dire che sia vero mi mancano le prove, quindi dico che è possibile, non che è certo!
Senza prove che esistano i fantasmi, che esistano i demoni, che esistano mondi ultraterreni queste cose restano ipotesi. Dimostriamole, scopriamo cosa sono ed io potrò credere. Non c'è niente dell'offensivo termine scientista che usi tu, c'è volontà di scienza, di sapere, non di fantasticare.
Detto ciò mi sembra ridicola la tua affermazione che io non ammetta la ricerca e la conoscenza di un eventuale mondo paranormale e/o ultraterreno. IO non solo ammetto la ricerca in qualsiasi direzione, ma pretendo ci sia!
Pino, tu dici: "Ipotizzare teorizzazioni scientifiche circa l’arte, l’amore, l’odio, l’onestà, il bene ed il male sarebbe pura follia ...", quindi asserisci che gli psicologi sono pazzi?
Quando parlo di aiuto sociale reciproco parlo di una cosa che ha un'evidenza "sociologica" ed "economica", due scienze! Ci sono scienze che indagano e teorizzano con buoni risultati sui comportamenti umani e ne cercano meccanismi e "provenienze". La meditazione insieme al ragionamento, l'ipotizzare per dimostrare sono scienza, non il mero dire.
Il bisogno di credere è cosa diversa dal bisogno di indagare. Io voglio indagare, ma non crederò mai finchè la mia indagine non mi porti risultati che evidenziano le mie ipotesi. Io ho un fortissimo bisogno di indagare, ma non di credere senza concretezza. Di "soloni" ci saranno quelli del CICAP, come mi sembra ci siano "inolos" dall'altro lato, persone che senza dimostrazioni credono fermamente in ipotesi.
Parlando personalmente ti dico che io le domande me le pongo e non evito di cercare risposte, evito di dare risposte derivate da ipotesi non dimostrate. Mi interessa moltissimo sapere perché esiste l'Universo, perché siamo quì per agire e m0rire, ma non dico che a fare ciò è stato un dio con parvenza umana, né dico che è stato un potente popolo extra-terrestre. Mi chiedo, indago ed osservo, non rinuncio ad avere delle risposte, ma non le invento!
Secondo me la patologia è proprio quella di chi ipotizza e decide che le sue ipotesi sono realtà, chi evita il confronto con chi è più logico emettendo giudizi farneticanti. Se fosse per questo tipo di persone oggi non avremmo nulla della nostra tecnologia. Queste persone decidono che l'acqua piove dal cielo perché gli angeli hanno bevuto troppo o sono estremamente tristi; stabilito ciò non vanno nemmeno a vedere che l'acqua evapora salendo in cielo e poi ricade. Queste persone decidono che il mondo è piatto e che andando oltre le colonne d'Ercole c'è il vuoto... Che le stelle sono buchi in una sfera in cui è chiusa la Terra da cui traspare la luce di un dio. Oggi di questo ridiamo perché qualcuno che medita ragionando, ipotizzando e dimostrando si è preso la briga di usare un attegiamento scientifico. Altri (troppi, come tutt'oggi) mettevano all'indice questa capacità di andare oltre ai suggerimenti della "spiritualità" divina ...
In ultimo ti aggiungo che ateo non significa non credere nei valori che Gesù (ed altri "filosofi") ci ha voluto lasciare, i suoi messaggi sono anche i miei, sono messaggi per l'umanità intera. Il professarsi ateo significa non credere in divinità di nessuna specie, non credere nelle religioni inventate dagli uomini, no non credere nei valori che le religioni ci portano. Io non nego che in molte religioni ci siano valori, nego che quei valori discendono da entità, sono valori che provengono dallo studio effettuato da persone dotate di profondo senso della vita e tanto carisma; alcune, a me, più accettabili, altre, per me, meno accettabili.
Per me ateo non significa escludere l'esistenza di un creatore, più fortemente significa escludere di credere in religioni che si appoggiano ad entità che io non sento. Se un giorno scoprirò quest'entità, da ateo potrò vederla, riconoscerla ed interpretarla. Da credente potrò dire solo: "Ecco Dio!", "Ecco Allah", "Ecco chenesoio"... Da ateo e meditativo razionalista arriverò senza credenze, ma solo con ipotesi che potranno o meno essere confermate e continueranno a darmi la capacità di capire e sapere senza pastoie!
A me piacerebbe ricevere qualche commento al mio commento #3 ed alle sue domande.
;)
;)