Scritta da: Antonio Belsito
in Frasi & Aforismi (Sorriso)
Un giorno ritroveremo il giorno e sorrideremo alla memoria dell'istante: fotogramma.
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Un giorno ritroveremo il giorno e sorrideremo alla memoria dell'istante: fotogramma.
La bellezza è, anche, in questi ragazzi che si donano senza pretendere perché la più bella pretesa dell'arte è esprimere il cuore.
Ai bambini si devono raccontare le favole perché i bambini hanno bisogno delle favole per crescere col cuore.
L'arte è la favola di cui non ci si può privare e di cui non è giusto privarsi.
In Italia, museo a cielo aperto, storia di ogni espressione artistica, l'arte dev'essere perorata e sostenuta secondo merito perché se una favola incanta significa che attraversa il cuore.
W l'arte.
Scrivo dell'amore che pervade, accarezza, entra dentro, divenendo desiderio di vivere ogni istante.
Quell'amore che è il desiderio di trovare gli occhi, giocare con lo sguardo, immaginare. Quell'amore che si sente nello stomaco perché si ha voglia e non si vuole sfuggire all'emozione di un abbraccio o di una carezza.
L'amore a 360 gradi.
Perché racconta ciò che più ci fa tremare le gambe e il cuore.
Perché è ciò che di più bello possa capitare.
Perché ogni istante è un fremito di fantasia, uno stimolo immaginario, un sentore di carezze.
Perché è bello desiderare ed essere desiderati.
È la voglia di sentire senza privarsi.
L'amore non è privarsi, bensì riempirsi.
Non è facile immaginare la solitudine se non si ha il coraggio di fermarsi un istante per guardare gli occhi bassi della dignità calpestata.
È come se ogni battito fosse un fotogramma, l'istante immortalato, e noi vi siamo dentro come protagonisti o comparse o figuranti. È in quel battito che ritroviamo le nostre paure e il nostro coraggio, la nostra forza e le nostre debolezze, i nostri dubbi e le nostre certezze, la nostra coscienza e la nostra incoscienza, i nostri fatti e i nostri misfatti, la nostra faccia e le altre facce: il battito diviene un fotogramma del film della nostra vita, piccolo ma unico, uno ma essenziale.
"Quando le parole sembrano finire,
quando gli abbracci sembrano mancare,
quando uno sguardo sembra intimorire,
quando la morte sembra arrivare
e la vita sembra mancare,
bisogna chiudere gli occhi,
inspirare lentamente
ed espirare con impeto.
Ci si acquieta.
Si può ricominciare."
L'amore è ciò che senti anche se non vedi, se non conosci, se non sai; ti batte dentro perché percepisci, perché si muove e, seppur cerchi di contenerlo, nasconderlo, negarlo, permane. Cerchi di eluderlo ma è lì che ti aspetta, cerchi di sfuggire ma è lì che ti esorta, cerchi di non viverlo ma è voglia.
Dove mi porti? "Chiedilo al coraggio", esclamò la morte. Ma il coraggio non rispose e la morte tacque. Si guardarono. Fu la vita.
Ti guardi dentro e cerchi nel tuo cielo un altro cielo. Voli. Poi, ti fermi. Rifletti e ti scomponi pure. Un altro cielo nel tuo cielo. Caduta libera per sentire la forza di gravità. Ti estranei e, poi, rinvieni. Un cielo. Un altro cielo. Corri senza freno mentre le palpebre si bagnano d'ebbrezza. Corri quasi solo. Insegui quella comprensione, quella sensibilità, quella lealtà. Insegui. Pervieni quasi solo. Ti giri, ti rigiri, ancora giri. Stringi i denti mentre sta sopraggiungendo un sorriso. Un altro cielo nel tuo cielo.
Ora sento il tuo nome scandito brulicare nel mio cuore e accelerare ogni battito, impetuoso. Cingo con le braccia me stesso, immaginando la tua luce, e chiudo gli occhi per sentirti vicina. Il buio mi risucchia in un vortice di colori vivi e mi ritrovo a carezzare le tue labbra disegnate, a immergermi nella morbidezza di un istante che torna battito appena riapro gli occhi. Ti sento nello stomaco come fossi il pugno più carezza che ci sia. Tendo le braccia per acchiappare quel sentirti perché so che ci sei come quell'orizzonte che mi sorprende ogni giorno. Ammiro. Sei il mio confine... il mio infinito.