Sapere che si è mortali significa in realtà morire due volte, anzi, tutte le volte che si sa di dover morire.
Composta sabato 8 giugno 2013
Sapere che si è mortali significa in realtà morire due volte, anzi, tutte le volte che si sa di dover morire.
La scomparsa degli animali è un fatto di una gravità senza precedenti. Il loro carnefice ha invaso il paesaggio; non c'è posto che per lui. L'orrore di vedere un uomo là dove si poteva contemplare un cavallo!
Il paradiso è l'assenza dell'uomo.
La morte, che disonore! Diventare di colpo oggetto.
Non esiste sensazione falsa.
Appena abbiamo perduto un difetto, eccone un altro che si affretta a sostituirlo. Il nostro equilibrio ha questo prezzo.
Io non ho idee, ma ossessioni. Le idee può averle chiunque. Le idee non hanno mai fatto sprofondare nessuno.
Io non ho idee, ma ossessioni. Le idee può averle chiunque. Le idee non hanno mai fatto sprofondare nessuno.
Per paura di essere uno qualsiasi, ho finito col non essere niente.
Anche se inattivi, da soli non si spreca tempo. Lo si sperpera quasi sempre quando si è in compagnia. Nessun colloquio con se stessi può essere del tutto sterile: qualcosa ne vien fuori per forza, non fosse altro che la "speranza" di ritrovarsi, un giorno.