Quando vengo deriso per la mia sincerità, ammetto a me stesso di essere socialmente inetto. Ma so pure che chi mi deride sta solo esorcizzando le sue debolezze, verso le quali si mostra impaurito e tremante.
Composta domenica 16 marzo 2014
Quando vengo deriso per la mia sincerità, ammetto a me stesso di essere socialmente inetto. Ma so pure che chi mi deride sta solo esorcizzando le sue debolezze, verso le quali si mostra impaurito e tremante.
Sono invidioso soltanto di due categorie di persone: di chi ha viaggiato in lungo e in largo nel mondo e di chi ha trovato la felicità con il vero amore. Ma si tratta di un'invidia innocente, che non oltrepassa la consapevolezza che la mia vita sia singolare e irripetibile.
Felicità è godere di ciò che si ha, ironizzando sul resto.
È a posto con sé stesso chi ha il coraggio e l'umiltà di ascoltarsi, di accettare i propri limiti, di conoscere i suoi bisogni e di esprimere la propria essenza.
La felicità è l'occasione che diamo a noi stessi di manifestarci per quello che siamo realmente.
Sai di essere felice quando tutto sta dove deve stare, nel momento in cui ti accorgi che non c'è niente della tua vita che vorresti cambiare.
Possiamo essere felici se prestiamo attenzione alla felicità delle persone che stanno al nostro fianco.
Tutto termina, prima o poi. Persino la verità e l'amore hanno una data di scadenza.
Proprio perché ho la capacità di vedere quanto sia straordinaria la vita, odio le sere come questa, in cui non mi è concesso di vivere. Urlo solitario, mi arrabbio e sento un crampo fastidioso nello stomaco, ora che capisco, con tutta la mia anima, cosa significhi non esistere.
Non tutti si rendono conto di cosa significhi realmente non esserci più, per l'eternità. La vita è breve solo per coloro i quali riescono a capire che il mondo intero, un giorno, terminerà in maniera definitiva.