Le migliori frasi di Giuseppe Catalfamo

Attendo sempre una nuova passione., nato sabato 6 ottobre 1962 a Genova (Italia)
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Scritta da: Giuseppe Catalfamo
Il "rispettabile pubblico" umanamente unanime è sempre indignato.

Sono un milione sul suolo nazionale gli assassini di quella che loro definiscono "selvaggina".
Quando la stagione venatoria è chiusa 150.000 dicono "pool" per trucidare bestiole attonite e smarrite liberate da una celletta.

Il "rispettabile pubblico s'indigna".

Sono 500.000 in Italia che conoscono luoghi preposti o praticano scommesse sul combattimento fra cani e sulle corse illecite d'auto e moto.

Il "rispettabile pubblico" s'indigna e accusa.

Decine di migliaia sono i pluri-ottantenni abbandonati in fatiscenti ospizi con prole che tranquillamente sereni vivono nella casa dei genitori.

Il "rispettabile pubblico" cade dalle nuvole e indignato stenta a credere.

Una persona su 7 ha un amico, un parente o se stesso ne ha fatto o fa uso di cocaina.

Il "rispettabile pubblico" indignato e stizzito minaccia rappresaglie.

"Smettila, rispettabile pubblico. Sei finto e ipocrita".
Giuseppe Catalfamo
Composta mercoledì 3 febbraio 2010
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    Scritta da: Giuseppe Catalfamo
    Certo che la "vita" sia un errore, il suo senso sarà rendere al cosmo i minerali di cui per qualche bislacco incidente abbiamo usufruito per breve ed inutile prestito.
    Certo che il tempo sia invenzione umana, tributo all'altare del "sistema"... come il salario.
    Il Tempo, quello vero, quello che non c'era prima del Big Bang, prima della luce, prima dell'evolversi dello spazio – è inconcepibile come potesse non esserci prima d'esser creato – esisterà da qualche parte un nucleo, ma anche una piramide, perché no, una medusa pelagia, insomma un'Entità che di suo possiede ogni elemento occorrente per "costruire" questo universo, ogni elemento, dai minerali alla luce, dall'acqua al Tempo; per l'Entità il Tempo è qualcosa che si può usare, plasmare, stringere, allargare, malleabile come morbido metallo, elemento come tanti, "sempre esistito". Partiamo sempre dai concetti "inizio" e "fine" per spiegare l'origine della vita, il cosmo non conosce queste due parole che sono i confini del nostro limitato vedere, inesistente capire, inutile esistenza, "sempre" esistere "finire" "iniziare" sono piccoli concetti umani, mortali, che certamente l'Entità non concepisce, probabilmente non esiste un'origine.
    Il corpo è glomerulo di zinco, selenio, sodio, magnesio: se all'interno vi fosse un'anima, beh, l'avrebbe anche uno scoglio, una calamita potrebbe averne due.
    Pazzo?
    Alla stregua d'asserire a dogma che l'uomo nacque dal fango, e, "fanghizzato", una costola creò la donna; disertore di resurrezione sfuggo al "fango" sposando il "Nulla".
    Sindacando, a livello atomico non esistono neanche i colori...
    Giuseppe Catalfamo
    Composta giovedì 19 maggio 2011
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