Scritta da: G. De Felice
Ho quel livello di maturità per cui quando mando un messaggio di cui temo la risposta, metto silenzioso, giro lo schermo e via con la modalità aereo. E lo butto sotto al cuscino.
Composta venerdì 12 maggio 2017
Ho quel livello di maturità per cui quando mando un messaggio di cui temo la risposta, metto silenzioso, giro lo schermo e via con la modalità aereo. E lo butto sotto al cuscino.
A quanto pare il mondo è pieno di gente che sarebbe più brava di te anche ad essere te.
Lamentarsi è più facile, più comodo, più rassicurante che essere felici. Per essere felici bisogna assumersi responsabilità, fare scelte, anche difficili, avere il coraggio per cadere e per rialzarsi, più e più volte. Puoi scegliere di lamentarti per tutta la vita. Puoi scegliere di lasciare che siano gli altri a scegliere per te. Puoi scegliere di essere una bottiglia di plastica che, in balia delle onde, si lascerà portare chissà dove dalla corrente. Oppure puoi reagire, non accontentarti mai, non lasciare mai che nessuno si permetta di dirti cosa puoi e cosa sai fare. Cosa raggiungere, come farlo. Puoi scegliere, ma puoi farlo solo tu. Devi farlo solo tu.
Nella vita si può amare contemporaneamente solo una persona. Per cui, se sei così tanto innamorato di te stesso, evita il melodramma di fingere di poter amare un'altra persona. Per lei e per te.
Il luogo che avverti come casa e la donna che vorrai al tuo fianco per tutta la vita sono accomunati dal fatto che, anche in tempesta, ai tuoi occhi appariranno sempre i più belli del mondo.
Siamo tutti stelle. Solo che alcuni pensano solo a brillare, altri si affannano a cercare di oscurare gli altri, finendo per spegnere se stessi.
L'amore è avere voglia di stare con te, non bisogno di stare con te.
Tutte le storie d'amore oscillano tra i giri immensi e le immense prese in giro.
Tutto passa attraverso il rischio. Rischiare, specie sulla propria pelle, spesso è la cosa più difficile da fare. Ma è da lì che passa la strada per realizzare i propri sogni e desideri. Mettersi in gioco cambia le carte in tavola, il manico del coltello passa nelle tue mani.
È il servo che crea la servitù, se ciascuno fosse padrone solo di se stesso cambierebbe tutto.