Scritta da: dangerousstar
Non esistono condizioni tali a cui l'uomo non possa fare abitudine, in particolare se vede che coloro che lo circondano vivono nello stesso modo.
dal libro "Anna Karenina" di Lev Nikolaevic Tolstoj
Non esistono condizioni tali a cui l'uomo non possa fare abitudine, in particolare se vede che coloro che lo circondano vivono nello stesso modo.
- è una ragazza molto intelligente e ha un carattere delizioso.
- Finirà che le vorrai più bene che a tua figlia.
- Ecco come parlano gli uomini! Nell'amore non c'è più e meno. A lei voglio bene in un modo, a mia figlia in un altro.
Queste due donne erano molto diverse fra loro, ma in questo non differivano punto: tutt'e due sapevano indubbiamente che cosa fosse la vita e che cosa fosse la morte e milioni di persone lo sapevano come loro. La prova che esse sapessero con certezza che cosa fosse la morte stava nel fatto che esse potevano avvicinare i moribondi senza dubbi e senza paura. Invece Levin e gli altri come lui non lo potevano, perché avevano paura della morte. Se Levin si fosse trovato solo con suo fratello lo avrebbe guardato con terrore e con maggiro terrore avrebbe aspettato, senza sapere che cosa fare. Non sapeva che dire, dove guardare, come camminare. Parlare di cose strane era sconveniente, parlare della morte era impossibile ed impossibile era tacere. "Se lo guardo penserà che l'osservo, che ho paura; se non lo guardo penserà che ho la mente altrove; se cammino in punta di piedi gli dispiacerà; e se cammino come se niente fosse sembrerò brutale". Kitty non pensava a sé, non ne aveva il tempo; pensava a lui.
Ma, senza accusare Kitty, Levin non poteva fare a meno di pensare che anche l'educazione di lei, troppo superficiale, troppo mondana, fosse un po' colpevole di questa inerzia. "Oltre alle cure di casa, alla sua toilette, alla broderie anglaise, non ha nessun interesse serio. Non s'interessa delle sue occupazioni, non dell'azienda, dei contadini, non della musica (eppure era abbastanza brava), non della lettura. Non fa nulla ed è completamente soddisfatta della sua vita". Levin non capiva che sua moglie si preparava a un periodo di attività che l'avrebbe obbligata ad essere insieme moglie, padrona di casa, madre, nutrice ed educatrice, dei suoi figli. Non capiva che essa sapeva queste cose per istinto, e preparandosi a questa tremenda fatica si concedeva dei momenti di spensieratezza, di felicità nell'amore, per poter apprestare meglio il suo futuro nido.
Lui scriveva e pensava, sentendo la dolcezza della presenza di Kitty. Non aveva abbandonato le sue occupazioni per l'azienda né il libro che stava scrivendo; ma, come prima queste cose gli parevano insignificanti a paragone del buio che avvolgeva tutta la sua vita, ora egualmente gli parevano piccole e misere a paragone di quella grande luce di gioia che inondava la sua vita presente. Seguitava a occuparsene, non più per sfuggire alla vita, ma perché la vita non fosse troppo uniformemente luminosa.
Quando in arte si sono sfruttate tutte le combinazioni della fantasia, si torna alla natura.
- Qualsiasi guadagno che non corrisponde al lavoro impiegato è disonesto.
- e chi definisce la corrispondenza?
- Il guadagno per via disonesta, dovuto all'astuzia - disse Levin, sentendo di non essere in grado di definire con chiarezza la demarcazione tra onesto e disonesto - come il guadagno degli sportelli bancari - proseguì. - Questo male, l'accumulazione di enormi patrimoni senza lavoro e com'era al tempo degli appalti, si è limitato a mutare di forma. "Le roi est mort, vive le roi". Non hanno fato a tempo a eliminare gli appalti che sono comparse le banche; si tratta sempre di guadagno senza lavoro.
Com'è possibile che non trovi irritante proprio questa ostentazione? Tutte queste persone, come i nostri esattori, fanno i soldi in modo tale che, mentre li guadagnano, si meritano l'altrui disprezzo, non tengono in alcuna considerazione questo disprezzo e poi, con i quattrini guadagnati in maniera disonesta, si affrancano del disprezzo di prima.
"Lo sapevo, lo sapevo!", ripeté il bambino con la sua frase favorita.
Si può restare seduti per ore, incrociando le gambe, sempre nell'identica posizione, se si sa che nessuno c'impedisce di cambiare questa posizione, ma se si sa che si deve rimanere così, senza scampo, allora cominceranno i crampi e le gambe diventeranno impazienti di muoversi.