Non sono una donna da applausi. Non mi espongo nelle vetrine del perbenismo per conquistare l'approvazione e i complimenti. Mi ostino a chiedere consensi solo alla mia coscienza.
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Non sono una donna da applausi. Non mi espongo nelle vetrine del perbenismo per conquistare l'approvazione e i complimenti. Mi ostino a chiedere consensi solo alla mia coscienza.
La mitezza lasciamola agli agnellini. Noi siamo pantere, maestose e silenziose, austere e guardinghe, ma al momento di lottare affondiamo le unghie prima ancora che tu possa accorgertene.
I veri segreti sono quelli che non confesseresti neanche a te stesso.
Non ho peli sulle gambe o sotto le ascelle, figuriamoci se ho peli sulla lingua.
Cercasi raccattapalle per ogni volta che termina la giornata e me le fanno arrivare a terra.
Ti riempi la faccia di fondotinta, i capelli di ciocche colorate, le labbra di silicone, il vestito con dettagli etnici, la borsetta di oggetti che nemmeno sai perché ci siano finiti dentro, il cellulare di paillettes. Poi apri bocca e i congiuntivi scappano via perché non li hai mai usati. Ma, dico, vergognarsi no, eh?
Un passo indietro lo posso sempre fare per essere discreta, ma non pensare che lo faccia per cadere all'indietro. Conto sempre i miei passi e so fin dove posso spingermi e dove invece devo fermarmi.
Chissà quanto spende dal dentista chi passa la sua vita a rosicare.
Ringrazia il cielo che sto sempre sulla difensiva perché se attaccassi ti sbranerei, e non so fino a che punto ti convenga che io agisca.
Una donna non ha bisogno di indossare i panni di un investigatore privato per capire che il suo uomo la sta tradendo. Certe cose le avverte a pelle, il suo fiuto è infallibile. Andare alla ricerca di riscontri e indizi e del tutto inutile e non fa altro che avvelenare la sua intelligenza. Se la relazione va a rotoli si chiude, semplicemente, senza tanti complimenti.