L'autoironia è il sistema più intelligente per fregare quei momenti che ti vorrebbero col sedere per terra e l'autostima sotto i piedi. Non prenderti mai sul serio, sii tu a prendere la vita per i fondelli.
Composta giovedì 30 aprile 2015
L'autoironia è il sistema più intelligente per fregare quei momenti che ti vorrebbero col sedere per terra e l'autostima sotto i piedi. Non prenderti mai sul serio, sii tu a prendere la vita per i fondelli.
Suddivido l'umanità in tre grandi categorie. Ci sono le persone d'oro, dal cuore immenso, che brilleranno distinguendosi sempre, quelle meno pregiate in argento che brillano per un po', ma poi anneriscono ossidandosi al contatto con l'aria, ma la peggior specie, quella che va sempre avanti, è costituita da quelle che hanno la faccia di bronzo.
Ciò che ho conquistato finora l'ho sudato, pagando un conto salatissimo, tanto che spesso mi chiedo se non abbia pagato il conto di qualcun altro, date le cifre da capogiro che la vita mi ha imposto di saldare.
Acida con la vita che con me non è stata sicuramente prodiga di dolcezza. Piuttosto che attendere uno spiraglio di luce, mi faccio largo coi pugni tra le insidie che mi ha preparato. Se avessi atteso inerme un po' di serenità, sarei già finita da tempo. Cara vita, non te la darò mai vinta.
Suppongo debba esserci una spiegazione per una persona che intreccia la mia vita. Talora faccio il diavolo a quattro per esserne a conoscenza, per altre situazioni non saperlo è una meritata dimostrazione di rispetto verso la mia dignità.
C'è così poca roba nella mente di taluni individui che, prima di sprecare fiato e tempo con loro, conviene fare un giro di perlustrazione per verificare che i neuroni del loro cervello siano ancora attivi e non in fase vegetativa.
Sono talmente stronza che quando nacqui anche il diavolo si fece il segno della croce.
Sai di poter riconoscere le persone velenose dal contenuto letale delle loro parole, dall'incedere viscido e strisciante, a tal punto di sentirne il fruscio nell'ombra. Una cosa è certa, sanno mimetizzarsi così abilmente con alcuni esseri umani che davvero mancano loro soltanto i sonagli.
Sei dolce e ti tirano le pietre. Sei stronza e ti tirano le pietre. Raccogli quelle pietre, ricavaci del cemento a presa rapida e asfaltali.
Siamo in primavera, la natura si risveglia, sboccia la meraviglia del bello, sboccia la vita, eppure certi cervelli non sbocceranno mai.