Scritta da: Michelangelo (Milo) Da Pisa
Tentare di comprendere gli atteggiamenti altrui avendo come termine di paragone se stessi è come provare a misurare un liquido in metri.
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Tentare di comprendere gli atteggiamenti altrui avendo come termine di paragone se stessi è come provare a misurare un liquido in metri.
Qualcuno può pensare che siamo solo bersagli inconsapevoli di codice genetico volto alla riproduzione e che coloriamo di sentimento una mera pulsione sessuale, come quella di un dromedario, di un armadillo, di un castoro. Ogni essere vivente si accoppia, è vero, l'uomo forse maschera questo istinto biologico con inviti a cena, dedicando canzoni, facendo regali inutili, copiando frasi ad effetto, condividendo tramonti d'agosto, cercando di ornare con pizzi e merletti una stoffa poco pregiata, tentando di poetizzare un istinto. Lo chiamano amore, ma di esso quanto siamo artefici? E quanto siamo vittime? Non lo so, perché quando lo vivi, ogni dubbio apre le ali e si tramuta in sogno.
C'è chi ti fa battere il cuore, chi te lo fa sbattere e chi te lo sa abbattere, ma io continuo a combattere.
Non comprenderò mai lo strano meccanismo per cui si ha pudore delle lacrime, ma non delle proprie cattiverie.
Sono imperfetto, lo so, ma giuro che mi impegno tanto per esserlo.
Non voglio inseguire con affanno la finta giovinezza presenziando locali alla moda, frequentando inutili comparse della mia vita, farmi fotografare esibendo sorrisi per il fotografo più annacquati dei mojito che sorseggio. A questa scelta contrappongo il calore di un rifugio domestico, un vecchio plaid sdrucito ad avvolgere i miei sogni, un film scadente del quale non vedrò il finale perché sceglierò di vestirmi di colei che amerò.
Sì, siamo d'accordo che non può piovere per sempre, ma quando ti stai bagnando l'ultima cosa a cui pensi è che prima o poi smetterà.
La felicità, come la sofferenza, dovrebbe essere più intima delle mutande. Eppure i più decidono di esibirle entrambe a mò di macabro trofeo.
Certe volte non è importante avere una meta, quello che conta è prendere se stessi e partire, portar via il tuo corpo dalla normalità, salire in auto, nutrirti della musica che ami, vedere le strisce bianche sull'asfalto venirti incontro, osservare la vita che scorre velocemente da dietro un finestrino, andare senza mai arrivare.
-Guardare negli occhi di un cane e pensare: "gli manca solo il dono della parola."
-Guardare negli occhi di certa gente e pensare: "Oh, hai persino il dono della parola!"