Scritta da: Michelangelo (Milo) Da Pisa
Sangue e polvere, silenzio e macerie, vittime e speranze. Io sono il veterano delle mie guerre interiori.
Composta lunedì 15 settembre 2014
Sangue e polvere, silenzio e macerie, vittime e speranze. Io sono il veterano delle mie guerre interiori.
All'interno di roccaforti mentali l'empatia è un sostantivo pregevole persino a livello fonetico, ma scomodo da indossare all'atto pratico. In quest'epoca in cui essere se stessi è un atto di coraggio, comprendere un simile è addirittura un effimero miraggio.
L'inquietudine è un vortice che ti spinge ovunque tu vada a voler essere altrove, è quel temporale che affascina e spaventa, del quale maledici la prima goccia e rimpiangi l'ultimo tuono.
Il guaio dell'amore è che ripristina l'esperienza allo stato di fabbrica.
Per ogni sogno senza età esiste un'età senza sogni.
Il sospiro è un respiro ottimista.
Il mio respiro è un'altalena nel vento, oscillante tra un affanno e un sospiro.
La felicità è impegnativa quanto la ricchezza, tutti la perseguono, ma chi la conquista vive nel quotidiano timore di perderla. Giunti alla meta si perde la tonicità emotiva e quella rabbia positiva che davano respiro alla speranza. In porto si getta l'ancora, finendo per dimenticare le emozioni del vento in faccia.
Tra il perseguire e il conseguire latita spesso il meritare.
Il sognatore seriale predilige una meta impossibile per godere d'un viaggio interminabile.