Scritta da: Michelangelo (Milo) Da Pisa
Sono il risultato della sottrazione tra i gesti ricevuti e quelli compiuti, un complesso calcolo emozionale, una variabile impazzita tra le costanti dell'irreale.
Composta sabato 29 marzo 2014
Sono il risultato della sottrazione tra i gesti ricevuti e quelli compiuti, un complesso calcolo emozionale, una variabile impazzita tra le costanti dell'irreale.
Siamo la cartina tornasole delle nostre azioni, checché ne dica il resto del mondo, ognuno è ciò che fa.
Un frutto non rinnega il fiore che lo partorisce. Un fiore non dimentica il ramo che lo sostiene. Un ramo non tradisce la radice che lo nutre. La radice non inganna la terra che respira.
Fa' che le azioni abbiano il colore delle parole. Fa' che il sorriso abbia il suono della fiducia. Fa' che lo sguardo abbia il sapore dell'orizzonte. Fa' che la pelle abbia l'odore delle stelle. Splendi e sii sinonimo di felicità.
Mi rintano nel surreale perché il reale non è all'altezza delle mie emozioni.
Sono un eremita sentimentale in attesa di un cataclisma emotivo che mi converta all'amore.
Mantenete tonico il pensiero, meno flessioni, più riflessioni.
Chi pensa col cuore è su un piano sentimentale inclinato, scivolerà inevitabilmente verso le proprie emozioni.
Vorrei essere un gatto, avere come unica forma di dipendenza la mia indipendenza.
Esistono sconfinate praterie emotive invisibili agli occhi dell'insensibile.