Scritta da: Paul Mehis
Sento spesso gente dire "Ma cosa ho fatto di male?". Chissà se mai si sono chiesti "Ma cosa ho fatto di bene?"
Composta martedì 7 luglio 2009
Sento spesso gente dire "Ma cosa ho fatto di male?". Chissà se mai si sono chiesti "Ma cosa ho fatto di bene?"
Non è così importante comprendere i sogni altrui, quanto saperli accettare.
Può essere una vera Principessa, solo Colei che non ha alcun desiderio di esserlo.
Alcuni mi appaiono così fusi con la loro condizione di "dolore" permanente, da farmi ritenere che la cosa veramente dolorosa per loro sarebbe perderlo.
Credo sia indispensabile porsi molte domande, l'ho fatto per molto tempo, ma le risposte le cercavo solo in me.
Quelle più importanti le ho ottenute solamente vivendo.
Il livello di intimità tra due persone educate, lo cogli più facilmente dai loro rutti che dai loro baci.
Tanto più hanno valore i nostri pensieri, per noi stessi, tanto meno sentiremo il bisogno dell'approvazione altrui.
Ho letto alcuni testi che mi davano l'idea che fossero stati scritti nella speranza che molti li leggessero, ma ne ho letti altri dove l'Autore scrivendo sceglieva i suoi lettori.
Quando si è profondamente infelici, si tende ad additare la felicità altrui come ipocrisia o credere che sia causata dall'incoscienza e dall'ignoranza delle "condanne" proposteci dalla vita. Forse sarebbe meglio, tirar fuori i coglioni per tentare di raggiungere la propria felicità, chiedersi perché non si è finora riusciti e smetterla di disprezzare tutto il mondo intorno.
È facile scrivere di buone intenzioni, molto più complesso viverle. Per questo, mi applico nello scriverle.