Maledetti siano i vostri occhi: m'hanno stregata e m'hanno diviso in due. Una metà di me è vostra, l'altra metà è ancor essa vostra. Vorrei poterla dir mia. Ma se è mia, ne consegue ch'è vostra. E così è tutto vostro.
Alle cose più umili e vili e senza pregio l'amore può dare forma e dignità; l'amore non guarda con gli occhi, ma con gli affetti, e perciò l'alato Cupido viene dipinto bendato; l'amore non ha il gusto del distinguere: alato e cieco, è tutta foga senza giudizio; perciò si dice che l'amore è un fanciullo: perché nelle scelte sbaglia quasi sempre. E come i ragazzi per gioco son spesso spergiuri, così è l'amore, come un ragazzo, sempre e dovunque.
L'amore è un fumo che nasce dalla nebbia dei sospiri; se purificato, è un fuoco, che guizza negli occhi degli amanti se agitato, è un mare che si nutre delle loro lacrime. Ma che altro può essere? Pazzia discreta, soffocante amarezza e dolcezza che alla fine ti salva.
Con la tua immagine e con il tuo amore, tu, benché assente, mi sei ogni ora presente. Perché non puoi allontanarti oltre il confine dei miei pensieri; ed io sono ogni ora con essi, ed essi con te.
Quale angelo mi sveglia dal mio letto di fiori? Ti prego, grazioso mortale, canta ancora. Il mio orecchio si è innamorato delle tue note come il mio occhio è rapito dal tuo aspetto. Il potere irresistibile della tua virtù mi spinge fin dal primo sguardo a dirti, anzi a giurarti che t'amo.