Scritta da: Ludovica Marinucci
Non dar lingua ai tuoi pensieri, e i pensieri aspetta di averli ben ponderati prima di convertirli in azioni.
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Non dar lingua ai tuoi pensieri, e i pensieri aspetta di averli ben ponderati prima di convertirli in azioni.
Come arrivano lontano i raggi di quella piccola candela: così splende una buona azione in un mondo malvagio.
C'è poco da scegliere frammezzo alle mele marce.
Cosa c'è in un nome? Ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo.
È la reputazione una veste effimera e convenzionale, guadagnata spesso senza merito e perduta senza colpa.
Perfino quando la scelta è concorde la guerra, la morte, la malattia assediano l'amore, lo rendono momentaneo come un suono, furtivo come un'ombra, fuggevole come un sogno, breve come un lampo che in una notte nera sveli, ad un tratto, cielo e terra ma, prima che si possa dire "guarda" le mascelle del buoi l'hanno divorato. Così, in un istante, svanisce ogni cosa che brilla.
La fortuna di una battuta si affida all'orecchio di chi l'ascolta, non mai alla lingua di chi la dice.
Se soltanto avessi servito il mio Dio con metà dello zelo con cui ho servito il mio re, egli non mi avrebbe abbandonato nella mia vecchiaia, nudo, ai miei nemici.
Che io sia dannato se non l'amo con tutto il cuore,
perché essa è saggia
se io so giudicar di lei,
è bella
se questi miei occhi son veritieri,
è sincera,
quale si è dimostrata;
è perciò saggia, bella e sincera com'è, e avrà sempre un posto nel mio costante cuore.
E ricorda: prima di discutere, respira. Prima di parlare, ascolta. Prima di criticare, esaminati. Prima di scrivere, pensa. Prima di far male, senti. Prima di arrenderti, prova. Prima di morire, vivi.