Partire non è solo interrompere la sequenza del quotidiano. Ma anche uno spostare la visuale, un ribaltamento di percezione.
Ciò che lasciamo alle spalle, al nostro ritorno, non sarà più lo stesso.
Il viaggio è quell'orbita che ti spinge a vagare e poi a tornare sempre alla meta originaria, è quel peregrinare continuo tra dossi e pianure fino ad arrivare al punto massimo del tuo sentire, proprio lì dove non puoi fingere, ma solo vivere o morire.
Cerco il risultato dell'equazione della vita, tra parentesi di emozioni al quadrato e frazioni di tempo perso. Un numero che numero non è.
Sono stanca, quasi rattristata mi manca tanto un po' di riposo, quanti affanni tutto l'anno, per poi prendermi un po' di svago. Ma chissà poi, questa vacanza quanto costerà, al mio ritorno. Ma il mio mare mi aspetta come ogni anno, quell'acqua azzurra che mi incanta, quel sole che mi abbronza la pelle, come il color del latte. Riscalda il mio umore stando a guardare questo sole bollente.
Il viaggio è oro per noi uomini. Il viaggio ci estrae dalla melma che ci avvolge nella quotidiana monotonia e ci permette di spiccare ovunque il volo, con l'animo libero.
Sii come un uccello che non si stanca né di viaggiare né di volare.
Viaggiare è come rinascere, per poi svegliarsi e crescere in una nuova dimensione, in cui la vita vi aspetterà e vi abbraccerà felicemente.
Se un giorno decidessi di morire, morirò viaggiando, viaggiando come non mai, fino ad arrivare in luoghi sconosciuti e immensi da esplorare.
Viaggiando la mia mente si ristora, viaggiando la mia vita cambia in meglio, viaggiando imparo a sorridere dinanzi alle avversità della vita.
Gli ignoranti o i patrioti ti giudicano quando parti, tu non ci pensare, viaggia e goditi la vita, tu farai strada e invece loro no.