Questo cielo grigio mette sempre un po' di malinconia, lo guardo rannicchiata in un angolo con la fronte schiacciata sul freddo vetro, adesso, come dalle nuvole, cadono lacrime dai miei occhi, piango, perché dopo il sole tornerà dal cielo, mentre tu da me non tornerai mai più...
Un giorno mi dicesti che il tuo vivere era solo per me, ma ho capito adesso, che questo è un fardello troppo pesante da portare sulle mie spalle... Il tuo mondo, la tua vita, sono cose che non possono dipendere da me... Ho capito adesso, che la risposta più giusta da darti è solo questa: «Vivi per te, ma fallo insieme a me»...
Questa sera c'è un forte vento, porta via con se un po'di polvere che prima giaceva sul mio cuore, un piccolo cuore si riscopre, è solcato da ferite profonde come valli, ciascuna con un nome e una data precisa... Ma c'è una di queste valli, forse la più profonda, sulla quale la polvere non si è mai posata, è sempre rimasta aperta, viva, è sempre rimasta qui al contrario di chi me la procurò, lo sai!? Le ho dato il tuo nome.
Come un ladro rubasti il mio cuore, di nascosto, quando ti chiesi di restituirmelo, mi dicesti che con te sarebbe stato al sicuro, protetto dalle insidie del mondo... adesso perché, perché me lo restituisci fatto a pezzi, come una rovina dopo chissà quale guerra...
Di notte seduta nel letto, seguo con le dita i lineamenti del tuo volto, un viaggio sulla tua pelle di nascosto mentre stai dormendo, in silenzio contemplo la tua dolcezza e sorrido, mi rannicchio accanto a te per non avere più freddo... Al mattino apro gli occhi e mi accorgo che adesso sei tu a sorridere mentre guardi me...
I segni di ciò che rimane di noi, sono come cicatrici, come marchi impressi a fuoco ne senti il dolore... Ma quando li tocchi ti basta chiudere gli occhi e sentire quell'attimo, rivedere quell'attimo, non sai cosa ti prende, ma senti un leggero brivido lungo la pelle, il respiro diviene più caldo e affannoso, e ad un tratto riesci a sentire il profumo, si, il profumo di quando non esiste più io e non esiste più tu, il profumo di quando c'è solo, noi...
Due occhi scuri che brillano come stelle, il loro languido sguardo accarezza la tua pelle, ti sciolgono il cuore e ti confondono i pensieri emozioni che non conoscevi fino a ieri, ti perdi nel suo sorriso mentre le tue mani vorrebbero accarezzare il suo viso, socchiudi gli occhi e taci mentre la tua bocca sogna i suoi baci, volgi lo sguardo altrove e tremi hai paura di mostrargli che è per lui che fremi.
In apnea sul fondo del mare, tenuta giù come legata ad un peso, in quelle acque così gelide e pungenti che le mie membra sembravano attraversate da affilate lame di coltelli... Una voce mi diceva: «Lasciati andare, non sentirai più dolore, non sentirai più nulla». Chiusi gli occhi, ma ad un tratto sentii una forza trascinarmi a galla, aprii gli occhi, e, c'eri tu, ed io, tornai a respirare...
M'innamorai di te in un giorno di settembre, tra le note di Moonlight e lo scroscio della pioggia battente, m'innamorai di te in un giorno di poesia, tra l'arcobaleno e il brillio dei tuoi occhi che resteranno impressi in me come per magia.