Scritta da: Ferdinando Garzillo
Il proprio corpo: espressione della propria anima.
Composta mercoledì 15 marzo 2017
Il proprio corpo: espressione della propria anima.
Esistono persone con una luce speciale negli occhi, persone che, ovunque vadano, lasciano traccia indelebile. Se ne conosci una e la perdi sei fregato. Tra milioni di occhi spenti cercherai, sempre, quella luce.
Ogni vita è un viavai senza sosta, di cose, luoghi, incontri, amori. C'è chi passa senza lasciare niente e c'è chi non se ne va, neppure se lo chiudi fuori. Resta lì, nel cassetto della memoria.
Siamo tutti affamati d'un brivido lungo la schiena, d'un sorriso, un abbraccio, una carezza. Per questo, ogni giorno, ci trasformiamo in pescatori d'emozioni.
Ascolto il rumore del mare delle onde schiumose che s'infrangono sulla battigia, nel loro eterno e incessante rincorrersi, prendersi e sfuggirsi.
Se fossimo straordinari per tutti, non potremmo più essere speciali per nessuno.
La volontà sta nel capire ciò che si vuole. L'essere testardi implica un accanimento dei propri pensieri a scapito della propria lucidità.
La primavera getta l'ancora tra le scogliere del cuore, resta a galla fra l'andirivieni delle onde dei pensieri, naufraga tra lo sciabordio dei moti dell'anima. La primavera è una stagione dello spirito, oltre che della natura, una propensione caratteriale, uno stile di vita, la vela d'albero di maestra che ci governa. Approdare sull'isola della "propria" primavera svelerà che è possibile vivere senza mai farsi travolgere da cicloni, uragani e maremoti. Essa renderà possibile superare ogni tempesta e continuare la navigazione sotto la bandiera del sorriso.
Su di una strada silenziosa o su di un ponte illuminato non ha importanza. Il voler esserci supera ogni bellezza, l'esserci è il più alto piacevole momento che si può regalare a se stessi o a qualcuno.
Le sensazioni delle piccole cose, ci accompagnano per mano tra i ricordi.